
Pensioni minime, per chi potrebbero aumentare nel 2022: requisiti anagrafici e di reddito
L'assegno minimo nel 2021 è salito dello 0,5% e ha un valore di 515 euro. L'importo potrebbe crescere ancora nel 2022, in maniera differenziata sulla base di tre diverse fasce anagrafice (60-64 anni, 64-69 anni e dai 70 anni in su) e sul reddito annuo percepito dai beneficiari, fino a un aumento massimo di 136 euro

Dopo l’aumento dello 0,5% sulle pensioni minime del 2021, l’importo degli assegni potrebbe crescere ulteriormente nel 2022, ma solo per alcune fasce della popolazione, sulla base del reddito e di specifici dati anagrafici: ecco quali
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Attualmente il valore minimo delle pensioni è fissato a 515 euro. Dall’anno prossimo potrebbe crescere di altri 26 euro, raggiungendo quindi quota 541 euro, per chi ha tra i 60 e i 64 anni
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Chi invece ha tra i 64 e i 69 anni potrebbe usufruire di un importo maggiorato di 83 euro, arrivando così a 598 euro
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Più alto ancora l’aumento per gli ultrasettantenni: +136 euro, fino a 651 euro di importo minimo
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Se si vive con il coniuge, il limite massimo di reddito annuo per poter vedersi riconosciuto l’aumento è fissato a 20.107,62 euro (26.810,16 per maggiorazione parziale)

Non è ancora chiaro quale dovrebbe essere l’importo maggiorato previsto per questi assegni. Per via della crescita dell’inflazione, alcune pensioni potrebbero crescere dai 300 ai mille euro, ma per saperlo con certezza bisognerà aspettare l’approvazione definitiva della Legge di Bilancio 2022