
Istat: cresce l'occupazione ma ancora +300mila disoccupati dai livelli pre-pandemia
A settembre 2021 torna a crescere il numero di occupati, in aumento di 500mila unità rispetto a gennaio, trainato dalla crescita dei contratti dipendenti a termine. Guardando a un periodo di 12 mesi, da settembre 2020, restano negative le valutazioni per i lavoratori autonomi (-3%). Da agosto 2021, sono 59mila gli occupati in più: il tasso raggiunge il 58,3%
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Sale il tasso di occupazione nel 2021, ma guardando ai numeri pre-pandemia (febbraio 2020), il numero di disoccupati resta per il momento più alto di 300mila unità. È quanto emerge dall’ultima rilevazione sulle forze di lavoro in Italia pubblicata dall’Istat, con dati parziali relativi al mese di settembre 2021
GUARDA IL VIDEO: Usa, rallenta il mercato del lavoroI DATI DA GENNAIO 2021 - Rispetto a gennaio 2021, a settembre si registra un saldo positivo di poco più di 500mila occupati, dovuto quasi del tutto alla ripresa del lavoro dipendente, in crescita di circa 520mila unità
Istat, inflazione a settembre +2,5%.jpg?im=Resize,width=335)
DA SETTEMBRE 2020 A SETTEMBRE 2021 – L’occupazione, fa sapere l’Istat, a settembre è tornata a crescere, come era successo a febbraio e giugno 2021, dopo un calo registrato nei mesi di luglio e agosto. Il numero di persone impiegate a settembre 2021 supera dell’1,2% (273mila unità) quello registrato un anno prima, a settembre 2020
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Rispetto a settembre 2020 diminuisce di conseguenza sia il numero di chi è in cerca di lavoro (-9,1%, per un totale di 230mila unità) sia degli inattivi tra i 15 e i 64 anni, ossia di chi non lavora né è in cerca di un lavoro (-2%, 280mila unità). Entrambe le categorie, sottolinea l’Istat, erano aumentate “in misura eccezionale all’inizio dell’emergenza sanitaria” da Covid-19
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La crescita è trainata dall'aumento dei lavoratori dipendenti, sia quelli permanenti (+0,5%, pari a 69mila unità) che a termine (+13,2%, pari a +353mila)
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Nell’andamento complessivamente positivo, valutazioni ancora negative nei 12 mesi si registrano per i lavoratori indipendenti (-3,0%, pari a -150mila occupati) e per quelli tra i 35 e i 49 anni

I LIVELLI PRE-PANDEMIA – Se si prendono come parametri i livelli di occupazione prima della pandemia, “il tasso di occupazione e quello di disoccupazione sono più bassi di 0,4 e 0,6 punti rispettivamente, mentre il tasso di inattività è superiore di 0,9 punti”. Il saldo, da febbraio 2020, è ancora negativo: risultano disoccupate ancora 300mila persone in più
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I DATI DI SETTEMBRE 2021 – Rispetto ad agosto 2021, a settembre si è registrato in particolare un aumento dei lavoratori dipendenti con contratto a termine: +3,3%, corrispondente a 97mila unità. In diminuzione invece gli occupati autonomi (-0,6%, 28mila unità) e dei dipendenti permanenti (-0,1%, 11mila unità)

In totale, il numero di occupati in un mese è aumentato di 59mila unità (+0,3%). Il tasso di occupazione raggiunge così il 58,3% (+0,2 punti su agosto). L'aumento mensile non ha distinzione di genere e interessa sia i lavoratori (+0,1%, pari a +13mila) che le lavoratrici (+0,5%, pari a +46mila). In generale, coinvolge soprattutto “i dipendenti a tempo determinato, le persone tra i 25-34 anni e gli ultra 50enni”
Il tasso di disoccupazione cala quindi di 0,1 punti su quello di agosto, stabilendosi al 9,2%, nonostante aumenti tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni: +1,8 punti, 29,8%. Allo stesso tempo si registra una diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-1,2%, pari a -28mila unità rispetto ad agosto), che è più marcata per gli uomini (-1,8%, pari a -21mila) e coinvolge solo chi ha più di 24 anni. Il tasso di inattività scende al 35,7% (-0,1 punti)

IL CONFRONTO COL TRIMESTRE PRECEDENTE - Confrontando il terzo trimestre del 2021 con il precedente, il livello dell'occupazione è più elevato dello 0,4%, in aumento di 81mila unità. La crescita si associa alla diminuzione delle persone in cerca di occupazione (-5,6%, pari a -137mila unità) e alla sostanziale stabilità degli inattivi