Stipendi statali legati alle “pagelle”: ecco quali sono gli aumenti
L’Aran sta trattando a nome del governo il rinnovo del contratto con i sindacati. Per i dipendenti pubblici dovrebbero arrivare aumenti non solo in base al ruolo, ma anche in base a “meriti” lavorativi, alla valutazione data dai dirigenti, all'esperienza professionale e ad altri parametri. Nella bozza sono comparse le prime cifre. Il prossimo incontro fissato per il 3 novembre
Per i dipendenti statali potrebbero arrivare aumenti di stipendio non solo in base al ruolo, ma anche in base a “meriti” lavorativi. È quanto prevede la bozza del nuovo contratto, di cui si sta discutendo il rinnovo. Ora, come spiega il Messaggero, nella discussione sarebbero entrate anche le cifre di questi “scatti” legati alle “pagelle” dei dipendenti, cioè alla valutazione del loro lavoro e all’esperienza maturata
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A occuparsi del rinnovo del contratto è l’Aran, agenzia che tratta per il governo. La bozza presentata dal presidente Antonio Naddeo prevede, racconta il giornale, “il superamento delle vecchie aree (prima, seconda e terza), con la creazione di un nuovo ordinamento professionale per i pubblici dipendenti diviso in quattro ‘contenitori’: quello degli operatori, quello degli assistenti, quello dei funzionari e, infine, la neonata area delle alte professionalità”
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Secondo le bozze, per le “progressioni economiche orizzontali” si prevede tra i 1.247 euro e 1.518 euro per i funzionari, tra i 616 e gli 840 euro per gli assistenti, tra 281 e 460 euro per gli operatori
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Per i dipendenti sarebbe previsto uno stipendio di ingresso uguale per tutti, in base all’area a cui si appartiene. A questo, poi, si aggiungerebbe un “differenziale stipendiale”, cioè una cifra in più legata “alla valutazione data dai dirigenti al dipendente, oltre alla sua esperienza professionale e ad altri parametri che saranno determinati dalla contrattazione integrativa, come per esempio i titoli di studio”
Ogni lavoratore potrà avere massimo sei scatti e si potrà essere valutati per una progressione economica ogni tre anni, anche se questo arco di tempo è ancora oggetto di discussione. Anche le persone che sono già in servizio, che manterranno il loro stipendio, avranno la possibilità di concorrere alle progressioni economiche per avere dei soldi in più
Secondo il Messaggero, quindi, il presidente dell’Aran Naddeo ha indicato una forbice, con gli importi minimi e massimi delle progressioni di carriera. Ora la palla passa ai sindacati, che sono chiamati a decidere. Questi aumenti, infatti, sono finanziati con i fondi delle amministrazioni: se si troverà l’accordo sulla cifra più alta, sarà minore il numero di aumenti che potranno essere concessi; mentre se ci si accorderà sulla cifra più bassa, i dipendenti che potranno sperare negli aumenti saranno di più
Il prossimo incontro tra Aran e sindacati è previsto per il 3 novembre
Le amministrazioni, comunque, dovrebbero ritrovarsi con più risorse da destinare agli aumenti per i propri dipendenti. Nella Manovra che sta mettendo a punto il governo, infatti, dovrebbe esserci una norma che eliminerà il tetto introdotto nel 2017, che per ora vincola i fondi per le progressioni di carriera al massimo a quelli stanziati nel 2016
Inoltre, l’esecutivo Draghi dovrebbe stanziare una cifra tra i 200 e i 250 milioni da destinare proprio al nuovo ordinamento professionale: soldi che dovrebbero essere usati anche per le progressioni orizzontali
Non solo: dovrebbero essere usati anche per riequilibrare gli stipendi all’interno del comparto delle funzioni centrali. Come spiega il giornale, infatti, pur avendo lo stesso inquadramento, non tutti i dipendenti che si trovano all’interno del comparto hanno gli stessi stipendi. In alcune amministrazioni, ad esempio l’Inps o l’Agenzia delle Entrate, le retribuzioni sono superiori a quelle dei ministeri. L’intenzione, quindi, è quella di usare questi stanziamenti per cercare di ridurre i divari
Discorso a parte per la quarta area, quella delle elevate professionalità (che corrisponde all’area quadri del settore privato). Naddeo ha spiegato che nessuno degli attuali funzionari della Pubblica amministrazione accederà in automatico a quest’area. Vi entreranno, invece, le persone che vinceranno i concorsi per l’assunzione delle professionalità necessarie ad attuare il Pnrr
Anche il tema che riguarda gli stipendi di quest’area è delicato: la struttura dovrebbe essere simile a quella dei dirigenti, più che ai funzionari, con una parte della retribuzione legata alla posizione che si ricopre e ai risultati che si raggiungono