Whirlpool, azienda conferma licenziamenti: lettere dal 22 ottobre

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L’azienda, dopo un lungo confronto al Mise, ha ribadito “la chiusura della procedura di licenziamento collettivo per il sito di Napoli". La società mantiene l'impegno a non inviare le lettere di licenziamento fino al 22 ottobre. E conferma gli incentivi all'esodo o il trasferimento di tutti i dipendenti presso lo stabilimento in provincia di Varese. I sindacati: "Sbattuta la porta in faccia ai lavoratori”

"Whirlpool conferma la chiusura della procedura di licenziamento collettivo per il sito di Napoli". Con una nota diffusa in nottata al termine dell'incontro con i sindacati, l’azienda ha comunicato la decisione. La società mantiene l'impegno a non inviare le lettere di licenziamento fino al 22 ottobre. E conferma gli incentivi all'esodo nella misura di 85.000 euro o il trasferimento di tutti i lavoratori presso l'unità di produzione di Cassinetta di Briadronno in provincia di Varese nonché la disponibilità a proseguire la trattativa per il trasferimento di asset.

Licenziamenti confermati

"Pur riconoscendo gli sforzi profusi dal Governo e dalle Regioni per trovare una soluzione idonea per consentire una nuova missione industriale al sito di Napoli" la società, si legge nella nota, considera "i progetti presentati ancora in una fase non compatibile con le esigenze tempistiche espresse dalla Società". La Società quindi considera "il procedimento di licenziamento concluso il 15 ottobre senza alcun accordo”.

La fumata nera

L’esito della vertenza del sito Whirlpool di Napoli è arrivato dopo un confronto al Mise di oltre 17 ore, con cui si è cercato di arrivare ad un accordo che sventasse il licenziamento e profilasse una possibile ricollocazione dei 340 lavoratori e un nuovo disegno industriale per lo stabilimento di via Argine. Governo e azienda infatti non hanno trovato un'intesa e a notte fonda la multinazionale americana ha annunciato la chiusura della procedura di licenziamento collettivo che scadeva ieri. I tempi di composizione e realizzazione dell'hub di mobilità sostenibile cui sta lavorando un Consorzio di 7 aziende individuate da Invitalia prevedono una operatività del progetto industriale  non prima del 15 dicembre. Le lettere di licenziamento che sarebbero dovute partire oggi restano comunque congelate fino al 22 ottobre prossimo per effetto del rinvio da parte del tribunale di Napoli della discussione del ricorso presentato dai sindacati contro l'attività antisindacale di Whirlpool per quella data,  accolta dall'azienda che si è impegnata a non procedere ai licenziamenti.  Neanche gli interventi dei ministri Giorgetti e Orlando, chiamati dai sindacati, hanno potuto evitare il mancato accordo.

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Cosa succede ora

Restano ancora 7 giorni a governo sindacati e azienda per chiudere una partita iniziata oltre due anni fa mentre i sindacati denunciano a gran voce il fallimento di una operazione che creerà una tensione sociale nel territorio campana difficile da gestire.

Le reazioni dei sindacati

"Dopo vari incontri in queste settimane e due giorni di trattativa, Whirlpool sbatte la porta in faccia ai lavoratori”, hanno detto il segretario nazionale Fim Cisl Massimiliano Nobis, il segretario generale della Fim Cisl Campania Raffaele Apetino e il segretario generale Fim Napoli Biagio Trapani. "L’azienda ha rifiutato qualsiasi mediazione non mettendoci in condizione di valutare l'ipotesi d'accordo del progetto consortile sulla mobilità sostenibile. Whirlpool, ha infatti negato la possibilità di una proroga per il prolungamento della procedura di licenziamento di 59 giorni, tempo necessario per poter valutare il passaggio dei lavoratori nel progetto “hub mobilità” su cui il Ministero dello Sviluppo Economico sta lavorando dal 6 agosto scorso". "Come Fim Cisl  - assicurano i tre sindacalisti - non lasceremo nulla d’intentato, c’è ancora spazio per una soluzione per i 340 lavoratori del sito di Napoli. L'impegno del governo Draghi con i Ministri Giorgetti e Orlando nel trovare una soluzione industriale alla vertenza deve essere tradotto ora in un accordo e in un piano industriale di prospettiva.  Il tempo è ormai scaduto, ci attendiamo nel prossimo incontro concordato al MISE per martedì 19 ottobre che il Governo confermi la nostra richiesta di garantire la continuità lavorativa dei 340 dipendenti di Napoli".

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