L'azienda "conferma la propria disponibilità a lavorare fino al 29 ottobre con l'obiettivo di definire un accordo vincolante con il consorzio e le parti sociali per definire la transizione entro e non oltre il 15 dicembre", si legge in una nota
La Whirlpool non invierà lettere di licenziamento ai lavoratori di Napoli fino al prossimo 22 ottobre, lo fa sapere la multinazionale dopo l'ok dell'azienda alla richiesta degli avvocati del sindacato di rinviare al prossimo venerdì l'udienza sul ricorso presentato da Fim-Fiom-Uilm per condotta antisindacale. La Whirlpool, informa una nota, conferma l'intenzione di chiudere comunque la procedura oggi, come annunciato. L'azienda "conferma la propria disponibilità a lavorare fino al 29 ottobre con l'obiettivo di lavorare e definire un accordo vincolante con il consorzio e le parti sociali per definire la transizione entro e non oltre il 15 dicembre".
Fiom: “Grave l'assenza dei ministri al tavolo”
"È grave che ieri sera ci fosse stato assicurato l'aggiornamento del tavolo sulla vertenza Whirlpool di Napoli per questa mattina alle ore 9 alla presenza dei ministri Giorgetti e Orlando, e invece non si è presentato nessuno dei due. Il ministro Orlando si è collegato solo per pochi minuti, mentre il ministro Giorgetti sappiamo che ha interloquito con la multinazionale ma non è venuto al tavolo ad informarci su quanto si sono detti", dichiarano in una nota congiunta Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile elettrodomestico e Rosario Rappa, segretario generale Fiom-Cgil Napoli. “È una mancanza di rispetto - prosegue la nota - mai vista prima nei confronti delle organizzazioni sindacali ma soprattutto delle lavoratrici e dei lavoratori. Whirlpool inoltre continua ad avere un atteggiamento arrogante e non ha modificato la sua posizione rispetto a ieri, rifiutando l'ipotesi dell'allungamento dei tempi della procedura di licenziamento". "È necessario - conclude la Fiom - che il governo intervenga sulla proprietà americana della multinazionale. Ribadiamo che da qui non ce ne andiamo finché non sarà trovata una soluzione che scongiuri i licenziamenti".
Uilm: “Ministri intervengano in extremis”
"Dopo aver promesso il loro intervento, i ministri Giorgetti e Orlando stamattina purtroppo non si sono presentati al tavolo delle trattative con Whirlpool. Solo nel pomeriggio il ministro Orlando si è connesso e noi gli abbiamo chiesto di compiere un intervento direttamente con i vertici della multinazionale", commenta invece Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore degli elettrodomestici. "Dinanzi al fatto che la multinazionale continua a rifiutare una proroga della procedura di licenziamento nonostante la presentazione di un progetto di reindustrializzazione - aggiunge Ficco - e che la scadenza della procedura è stasera, chiediamo la prosecuzione della trattativa ad oltranza e l'intervento in extremis dei ministri Giorgetti e Orlando per fare pressioni effettive sui vertici americani di Whirlpool". "Per tre anni - conclude Ficco - abbiamo resistito come sindacato con le nostre sole forze, ora però per fermare i licenziamenti occorre un intervento forte delle istituzioni, un intervento che è stato più volte promesso ma mai effettuato in concreto".
I lavoratori: “La nostra è la Cenerentola delle vertenze”
"La vertenza Whirlpool è la cenerentola delle vertenze. Corsa contro il tempo per far si che alla mezzanotte non scocchi l'ora e le speranze dei lavoratori Whirlpool vengano vanificate. Qui non ci sono fate, non ci sono magie, ma la concretezza di una mamma, Whirlpool, da sempre matrigna che cerca in tutti i modi di eliminare, sopprimere, cancellare il futuro della sua realtà più bella", scrivono i lavoratori della Whirlpool di via Argine in una nota. "Oggi - prosegue la nota - una corsa contro il tempo: su quelle scale, all'interno del palazzo del Mise, guardando l'orologio e sperando che ci sia ancora tempo, lottando perché ci sia ancora speranza. Su quelle scale ciò che rischiamo di lasciare non è una scarpetta, ma le anime di tanti lavoratori e di tante famiglie, che fragili e pure come cristallo, vengono sacrificate da una cinica multinazionale e da un principe incapace di amare la sua amata". "Perché è anche questo, chi vive il palazzo - conclude la nota - lo amministra anteponendo ad ogni azione l'amore per il proprio dovere, il rispetto per il ruolo che ricopre e la dedizione al giusto. Come Cenerentola perché abbiamo dimostrato più e più volte il nostro valore, la nostra umanità, tocca ora al governo dimostrare il suo valore. Tocca alle istituzioni farci calzare di nuovo la nostra dignità e poter camminare serenamente verso un futuro roseo".