Lo storico marchio andrà in pensione, così come la livrea. La nuova compagnia di bandiera parte con meno della metà dei velivoli e di dipendenti rispetto al passato.
Lo storico marchio Alitalia continueremo a vederlo sugli aerei e sulle divise di piloti ancora per poco. Nel giro di qualche mese andrà in pensione, seguendo le sorti della compagnia che ha volato per quasi settantacinque anni e che ha appena ceduto il testimone. La nuova Alitalia avrà un suo nome: Ita Airways. E un’altra livrea: aerei azzurri con ali bianche e il tricolore sulla coda.
Le vecchie insegne sono state comprate dalla nuova società per 90 milioni, sia per onorare il passato, sia per evitare che finissero nelle mani di un concorrente. Ma una cosa, per i manager del gruppo, è chiara: è Ita Airways la nuova compagnia di bandiera.
Controllata interamente dallo Stato, che ha messo a disposizione 1,35 miliardi, il vettore parte snello: 52 aerei, meno della metà rispetto al passato, e 2.800 dipendenti (contro gli oltre 10mila di Alitalia).
“Non ci portiamo dietro l’eredità negativa di dimensioni troppo grandi”, ha spiegato il presidente di Ita Airways Alfredo Altavilla, il cui obiettivo è “dimostrare ai contribuenti italiani, che sono i nostri azionisti, che noi saremo attenti all’uso che facciamo del loro capitale”.
Lo spettro è che, in un mercato molto competitivo, anche questo esperimento entri in difficoltà e siano necessari iniezioni di denaro pubblico per restare in piedi. Uno scenario che Altavilla neanche prende in considerazione: “Minimizzare le perdite – dice – sarebbe già una sconfitta”.
Ita Airways vuole fare profitti, muovendosi con prudenza. Nel breve periodo si vogliono aumentare i collegamenti (soprattutto quelli intercontinentali), trovare un partner internazionale, varare un nuovo programma (si chiamerà "Volare") per rimpiazzare Millemiglia.
Si punta, poi, a raddoppiare entro quattro anni numero di aerei e personale. Senza dimenticare il passato ma guardando avanti. Anche per quanto riguarda le trattative sul contratto di lavoro (i sindacati denunciano retribuzioni basse), che Altavilla è fiducioso si possano riaprire.