
Salario minimo, le proposte in Italia. Ecco in quali Paesi c'è già in Europa
In 21 dei 27 Stati membri dell'Ue è stato già introdotto un limite sotto il quale non si può andare per gli stipendi dei lavoratori. Nel nostro Paese, tra quelli che mancano all'appello, la soglia garantita per le paghe dei dipendenti è uno dei temi più caldi che vedono coinvolti la politica, i sindacati e il governo

Nell'Unione europea, in 21 dei 27 Paesi membri è stato già introdotto il salario minimo, l'Italia è uno degli Stati che mancano all'appello. Ma nel nostro Paese, negli ultimi giorni, quello sulla soglia entro la quale non poter scendere per gli stipendi dei lavoratori è uno dei temi più caldi che vedono coinvolti la politica, i sindacati e il governo. Ecco quali sono le nazioni in cui il salario minimo esiste già e quali sono le proposte in campo per l'Italia
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DOVE IL SALARIO MINIMO NON C'È - Oltre che in Italia, tra i Paesi dell'Ue, il salario minimo non esiste a Cipro, in Danimarca, Austria, Finlandia e Svezia. Nei Paesi scandinavi, come avviene nel nostro Paese, i contratti collettivi nazionali coprono la stragrande maggioranza dei lavoratori
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I SALARI MINIMI PIÙ BASSI - Secondo un rapporto dell'Eurostat le soglie garantite più inferiori sono in Bulgaria (332 euro al mese), Ungheria (442), Romania (458) e Lettonia (500). Sono sopra i 500 euro: Croazia (563), Repubblica Ceca (579) ed Estonia (584). Sopra i 600 euro mensili troviamo: Polonia (614), Slovacchia (623) e Lituania (642)
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SALARI MINIMI SOPRA I 700 EURO E I 1.000 EURO - In altri 4 Paesi dell'Ue, i salari minimi oscillano tra i 700 euro e poco più di 1000 euro al mese: Grecia (758 euro), Portogallo (776 , Malta (785), Slovenia (1024)
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SALARI MINIMI OLTRE I 1.000 EURO - In Spagna il salario minimo è di 1.108 euro al mese. Sono sei invece i Paesi nei quali lo stipendio sotto il quale non si può scendere è superiore ai 1.500 euro mensili: Francia (1.555), Germania (1.614), Belgio (1.626), Olandai (1.685), Irlanda (1.724) e Lussemburgo (2.202)

CONTE: "SALARIO MINIMO PER TUTTI I LAVORATORI" - Il salario minimo è da tempo uno dei provvedimenti bandiera del M5s. Il leader pentastellato Giuseppe Conte ha di recente rilanciato, proponendo "per tutti i lavoratori salario minimo, perché oltre 4 milioni di lavoratori sono in difficoltà, prendono pochi euro all'ora e dobbiamo portarlo a una soglia minima che potrebbe essere 9 euro, discutiamone con tutte le organizzazioni sindacali"

LETTA: "SALARIO MINIMO DISCUSSIONE CHE CI INTERESSA" - All'introduzione di una soglia di stipendio garantita è favorevole anche il Pd. "Quella sul salario minimo è una discussione che è cominciata in Europa ed è una discussione che ci interessa proseguire in Italia", è la posizione del segretario dem, Enrico Letta

TRIDICO: "SALARIO MINIMO DETERMINANTE PER GIOVANI E DONNE" - "Il salario minimo per i giovani è determinante, così come anche per le donne", ha detto il presidente dell'Inps Pasquale Tridico intervenendo all'evento della Cgil 'Futura'. "Durante la pandemia - ha spiegato - le categorie maggiormente vittime sono state giovani e donne. Nella carriera lavorativa della donna, la donna con figlio rinuncia a 5 mila euro in media di stipendio rispetto a una donna che non ha avuto figli. Le vittime di salari bassi sono principalmente giovani e donne”

BOMBARDIERI: "MEGLIO ESTENDERE CONTRATTAZIONE" - Sul tema è invece diversa la posizione dei sindacati. "Molti dei nostri politici che parlano di salario minimo non hanno nemmeno letto la direttiva europea, che ha un obiettivo chiaro: estendere la contrattazione. Per noi il salario minimo è quello dei minimi contrattuali. Bisogna fare molta attenzione su questo tema. Rischiamo di ridurre lo spazio contrattuale. Non bisogna dare risposte demagogiche", ha detto il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri

SBARRA: "CON CONTRATTAZIONE COLLETTIVA SALARI OLTRE SOGLIE MINIME" - "La nostra posizione è molto chiara. Con la contrattazione collettiva noi oggi tuteliamo la quasi totalità dei lavoratori, garantendo loro un salario ben superiore alle soglie minime per legge di cui si discute", ha spiegato il segretario Cisl, Luigi Sbarra. Secondo Sbarra, "il salario minimo per legge mette in pericolo tutti gli altri elementi retributivi della contrattazione nazionale perché offre alle aziende un'alternativa ai contratti collettivi"

LANDINI: "NON SE NE È PARLATO A PALAZZO CHIGI" - "Salario minimo? Non se ne è parlato", ha chiarito il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dopo l'incontro a Palazzo Chigi fra Governo e sindacati di lunedì scorso. Landini ha aggiunto: "Abbiamo da tempo indicato il superamento dei contratti 'pirata' e stiamo ponendo il tema di dare una validità generale ai contratti nazionali firmati dai sindacati maggiormente rappresentativi. Vuol dire non solo garantire i minimi dei contratti nazionali ma anche i diritti del lavoro di tutti"

BONOMI: "MINIMI ALL'INTERNO DEI CONTRATTI COLLETTIVI" - "La strada è quella di inserire i contratti collettivi per quei settori che ora sono sprovvisti anche perché se io guardo quello che è il salario minimo di cui oggi si parla, cioè i 9 euro lordi, e prendo il contratto dei metalmeccanici, il terzo livello, che si prende normalmente a riferimento, è di 11 euro. Gli stessi sindacati in questi giorni dicono che non è quella la strada, si rischia la fuga delle aziende dalla contrattazione collettiva", è la posizione di Carlo Bonomi, presidente di Confindustria

ORLANDO: "SALARIO MINIMO SERVE, MA VA LEGATO A RAPPRESENTANZA" - "Credo che il salario minimo serva perché la contrattazione da sola non basta più ma la contrattazione va integrata con lo strumento della rappresentanza. Bisogna trovare il modo per correlarle", ha detto il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Questo dovrebbe essere, afferma, "il punto di partenza di un ragionamento che tenga insieme rappresentanza e salario minimo perché il rischio è che passa il salario minimo e contemporaneamente si sfascia il sistema della contrattazione”