
Pnrr, Draghi richiama i ministri: centrate solo 13 misure su 51. A che punto siamo
Come è messo il governo italiano con la realizzazione degli obiettivi per il 2021 del Piano di ripresa e resilienza approvato dall'Ue? Al momento sono state approvate otto riforme su ventisette e sono stati realizzati cinque investimenti su ventiquattro. Il presidente del Consiglio sprona a colmare i ritardi per centrare i target necessari per ricevere tutti i fondi europei

Otto riforme approvate su ventisette e cinque investimenti realizzati su ventiquattro. Da qui a fine anno il governo dovrà realizzare tutti gli obiettivi del Recovery plan: per ricevere tutti i fondi europei bisogna tassativamente rispettare i 51 obiettivi del 2021 indicati nel Piano di ripresa e resilienza (Pnrr) approvato dall'Ue
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Ad oggi gli obiettivi centrati solo solo 13 su 51. Ecco perché il presidente del Consiglio Mario Draghi ha dato una sferzata attraverso una informativa affidata in Consiglio dei ministri al sottosegretario Roberto Garofoli e al ministro Daniele Franco. Ulteriori ritardi non sono più ammessi: “Dobbiamo mantenere la stessa ambizione e determinazione che abbiamo avuto negli scorsi mesi", ha ammonito, ponendo l'accento sulle riforme
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Ma quali sono i numeri del Pnrr? Vale 191,5 miliardi da qui al 2026, prevede 151 investimenti e 63 riforme: per ciascuno di essi sono già indicati rigidi tempi di realizzazione. L'erogazione delle risorse è subordinata al raggiungimento di questi obiettivi nei tempi stabiliti. Insomma, in ballo nel 2021 ci sono 13,8 miliardi
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Per fare il punto della situazione nelle prossime settimane verranno convocate cabine di regia settoriali con i ministri competenti e una cabina di regia con gli enti locali per verificare l'avanzamento dei target da qui al primo semestre 2022, impostare il lavoro di ciascun ministero e individuare ostacoli e criticità

Almeno cinque giorni prima della data di convocazione della cabina di regia i ministri coinvolti dovranno inviare - e poi riferire in sede di riunione - le relazioni di loro competenza alla presidenza del Consiglio. Questa procedura serve per verificare lo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Lo hanno spiegato durante il Consiglio dei ministri il sottosegretario alla presidenza, Roberto Garofoli, e il ministro dell’Economia, Daniele Franco

È inoltre richiesto l’invio, in tempi strettissimi, da parte di ciascuna amministrazione coinvolta nel Pnrr, a Palazzo Chigi e Mef, di un piano dettagliato con indicazione delle norme e degli atti amministrativi necessari anche per utilizzare le risorse. Per i casi più spinosi e al momento fermi, la cabina di regia presieduta da Draghi potrà valutare anche l'esercizio di poteri sostitutivi e nomina di commissari

Gli investimenti fatti fino a questo momento sono cinque, hanno per lo più un carattere funzionale alla attrazione del Pnrr e “coinvolgono” il ministero della Transizione ecologica (proroga del Superbonus), la Pa, lo Sviluppo economico, gli Esteri, la Giustizia (assunzioni nei tribunali)

Le riforme, invece, sono tutte in via di realizzazione. L’unico ad averle completate è il Ministero di Renato Brunetta, vale a dire quello della Pubblica amministrazione, che ha “portato a casa” tre riforme su tre

Tra gli investimenti da realizzare ci sono progetti per la gestione dei rifiuti e l'economia circolare, un fondo per l'imprenditorialità femminile, un appalto per il portale del turismo digitale, un investimento sugli autobus elettrici, borse di studio per l'università, servizi alle persone vulnerabili, fondi per le imprese turistiche, un credito d'imposta per le strutture ricettive, un programma contro l'inquinamento e uno sui rischi di alluvioni e idrogeologici, l'ammodernamento del parco digitale degli ospedali

Per quanto riguarda le riforme da portare avanti, si va dal Covid al pacchetto di interventi sull'università (classi di laurea, dottorati, alloggi per gli studenti), dalla spending review alle misure contro l'evasione fiscale. A ottobre arriverà la legge sulla concorrenza e le concessioni. Lo ha annunciato lo stesso Draghi

Come si monitora il lavoro dei singoli ministeri? Vengono esaminati Targets (obiettivi quantitativi) e i Milestones (traguardi qualitativi), parametri che la Commissione Europea utilizzerà per stabilire, ogni sei mesi, se l'Italia ha rispettato gli impegni presi nel Pnrr e ha quindi diritto ad ulteriori tranche di finanziamenti (in tutto 10 fino al 2026). Per ottenerli l’Italia deve conseguire 528 Milestones e Targets (M&T) relativi a 134 investimenti e 63 riforme. 51 devono essere realizzati entro fine anno: 24 sono investimenti, 27 riguardano le riforme

Al momento a che punto siamo? Gli M&T del secondo trimestre 2021 sono 5 e sono stati tutti centrati. Si tratta per la precisione delle norme sulla governance, sulle procedure e l’attuazione del Pnrr, del decreto sulla semplificazione degli appalti, della implementazione dei progetti Ipcei sulla microelettronica. Altri cinque obiettivi avrebbero dovuto essere conseguiti nel terzo trimestre del 2021, ossia tra luglio e settembre, ma solo uno è stato centrato e riguarda il rifinanziamento del fondo Simest per l’internazionalizzazione delle pmi

Mancano all’appello per il trimestre in corso tre obiettivi in capo al ministero della Transizione ecologica (entrata in vigore del decreto per definire i criteri di selezione dei progetti delle municipalità in materia di gestione dei rifiuti, del decreto sui progetti di economia circolare e del piano per il monitoraggio dei rischi idrologici) e uno in capo al ministero dello Sviluppo insieme con le Pari Opportunità. Si tratta dell’adozione del fondo a sostegno dell’imprenditoria femminile

Nell’ultimo trimestre del 2021, secondo il cronoprogramma di Bruxelles, dovranno essere realizzati 41 M&T. Sette sono già stati conseguiti: riforma degli acquisti Itc, riforma del processo penale, norme per le assunzioni semplificate, riforma della Pa, procedure più rapide per la valutazione dei progetti sui trasporti pubblici locali, potenziamento del Superbonus, accelerazione delle procedure per i progetti ferroviari

Nel trimestre ottobre-dicembre 2021, al ministro della Giustizia Marta Cartabia spetta la riforma del processo civile, quella in materia di insolvenza e le assunzioni nei tribunali civili, penali e amministrativi. Al ministro dell’Economia Daniele Franco si chiede la riforma della riscossione in chiave anti-evasione mentre al ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, il varo dell’hub del turismo digitale. Ai Trasporti di Enrico Giovannini, gli investimenti per i bus elettrici, al Lavoro, Andrea Orlando, si occuperà del varo delle politiche attive col programma Gol