Avviato il caricamento sulla piattaforma europea del documento elaborato dal governo del nostro Paese. Ora serviranno due mesi al massimo per la valutazione della Commissione, e quattro settimane per l'ok del Consiglio Ecofin. Si punta ad ottenere una tranche di 25 miliardi già in estate. Ma da Bruxelles frenano
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (COSA È), a quanto si apprende da fonti di governo, è stato inviato alla commissione Ue. In queste ore è iniziato infatti la trasmissione telematica, si tratta in sostanza di un caricamento del documento elaborato dal governo Draghi sulla piattaforma digitale di Bruxelles dei Recovery Plan dei Paesi membri. Se la tabella di marcia dovesse essere rispettata l'Italia potrebbe avere un primo anticipo da 25 miliardi di euro già a luglio (RECOVERY, TUTTE LE NEWS).
Ora servono valutazione e via libera dell'Ecofin
Il Recovery Plan italiano (191,5 miliardi coperti con il Recovery Fund e 30,04 col Fondo complementare alimentato con lo scostamento di bilancio) è stato approvato ieri in Consiglio dei ministri, dopo l'ok di Camera e Senato del 28 aprile. Serviranno due mesi al massimo per la valutazione della Commissione, e quattro settimane per l'ok del Consiglio Ecofin. Ma la presidenza portoghese vuole accelerare, e ha già indicato l'Ecofin del 18 giugno come la data per dare il via libera almeno ai piani arrivati per primi. In questo caso potrebbe essere rispettata la data di luglio per la prima tranche al nostro Paese.
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Ma la Commissione europea frena sui tempi
In realtà la Commissione europea già da giorni cerca di frenare le aspettative degli Stati membri. Finora le sono arrivati meno di dieci piani nazionali, e il numero di pagine da analizzare si avvicina già a 100mila. Una mole di lavoro a cui la task force dei 100 tecnici europei del desk Recovery promette di lavorare giorno e notte, ma senza garantire la tempistica.