Covid, Inps ha ricevuto oltre 1,3 milioni di domande per bonus baby sitter e centri estivi

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Tra marzo e agosto 2020, spiega l’Istituto, ha accolto 1.078.173 richieste, per oltre 815 milioni di euro. In particolare, 772.010 domande per il bonus baby sitter per 722,1 milioni e 306.163 domande per i centri estivi per 93,3 milioni. In molti casi le famiglie hanno ingaggiato i nonni. Accolte anche 310.142 richieste di congedo parentale con causale Covid: sono arrivate da 243.358 donne e 66.784 uomini

L'Inps ha ricevuto oltre 1,3 milioni di domande per il bonus baby sitter e per la partecipazione ai centri estivi tra marzo e agosto 2020: ne ha accolte oltre un milione (1.078.173), per oltre 815 milioni di euro. Sono questi i dati che emergono da un approfondimento dell’Istituto sui servizi a sostegno della famiglia per fronteggiare la chiusura delle scuole a causa della pandemia di coronavirus (AGGIORNAMENTI LIVE - SPECIALE). In particolare, sono state accolte 772.010 domande per il bonus baby sitter per 722,1 milioni e 306.163 domande per i centri estivi per 93,3 milioni. Nello stesso periodo, segnala l’Inps, sono state accolte 310.142 richieste di congedo parentale con causale Covid: per la grande maggioranza sono arrivate da donne (243.358), mentre gli uomini che hanno chiesto di astenersi dal lavoro per prendersi cura dei figli sono stati 66.784.

Molte famiglie hanno ingaggiato i nonni

Dall’approfondimento dell’Inps, poi, emerge che in molti casi le famiglie che hanno chiesto il bonus baby sitter - previsto per la cura dei bambini rimasti a casa a causa della chiusura delle scuole per l'emergenza Covid - hanno ingaggiato i nonni. Su 556.348 baby sitter pagati con il libretto famiglia con il bonus, infatti, 339.252 avevano oltre 60 anni. “C'è un'evidenza sorprendente: i baby sitter sono in maggioranza anziani. Infatti il 61% ha almeno 60 anni, il che significa che presumibilmente si tratta di nonni”, spiega l’Istituto.

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I numeri nel dettaglio

Entrando nel dettaglio, l’Inps segnala che - non considerando le domande respinte, annullate, seguite da rinuncia - il numero di richiedenti il bonus baby-sitting è stato pari a circa 720mila: 621.654 nel settore privato/autonomo, il doppio rispetto ai 310.142 richiedenti il congedo Covid, mentre nel settore pubblico sono 99.657. I richiedenti dei servizi a sostegno della famiglia sono in larga maggioranza donne, ma c'è una differenza a seconda della misura. Le donne rappresentano infatti il 78% dei richiedenti il congedo Covid, mentre sono il 70% dei richiedenti il bonus nel settore privato/autonomo e il 61% nel pubblico. Se si guarda ai prestatori di lavoro, risultano pagati con il Libretto Famiglia 556.348 baby sitter: il 95% ha dichiarato un solo committente e poco meno del 5% due. Le donne rappresentano il 79% dei baby-sitter. L'importo totale erogato tramite la piattaforma del Libretto Famiglia è di 664,6 milioni di euro, con un "tiraggio" quindi del 92% dell'importo totale richiesto di 722,1 milioni di euro.

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Chi sono i baby sitter

Le donne baby sitter sono state 437.376 e di queste quasi 100mila (99.132) risultavano avere oltre 70 anni. Gli uomini pagati con il libretto famiglia nel complesso sono stati 118.972, quasi la metà dei quali con oltre 70 anni (55.187). Per gli uomini pagati con il bonus, gli over 60 sfiorano l'83% e sono per la stragrande maggioranza pensionati, due dati che spingono a pensare che si tratti di parenti anziani della famiglia che ha avuto diritto al bonus. “I 556.348 baby sitter – scrive l'Inps – hanno prestato la propria attività tra marzo e agosto, in media all'interno di un arco temporale di due mesi, con un picco nel mese di giugno (circa 300mila prestatori) e un minimo ad agosto (circa 85mila). Considerando l'importo totale, pari a 664,6 milioni di euro, erogato tramite la piattaforma del Libretto famiglia, in cui 10 euro remunerano un'ora di lavoro, si tratta di un volume di 66,46 milioni di ore di lavoro, equivalenti a 384mila lavoratori fulltime all'interno di un unico mese". Il bonus previsto dal governo raggiungeva i 1,200 euro (2mila per alcune categorie di lavoratori come i sanitari) e la media del pagamento è stato di 1.195 euro.

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