
Decreto Ristori 5, governo al lavoro su nuovi aiuti e rottamazione cartelle
Il nuovo provvedimento, ha assicurato nei giorni scorsi il ministro Francesco Boccia, ha "la massima priorità" e la crisi "non ci impedirà di correre per garantire tempi rapidi". Previsti contributi a fondo perduto per le attività maggiormente colpite durante la stagione invernale

Il governo lavora al decreto Ristori 5, in attesa di un chiarimento del quadro politico e del via libera del parlamento allo scostamento di bilancio da 32 miliardi deciso dall’esecutivo proprio per garantire in nuovi aiuti alle categorie più colpite dalla pandemia
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Ma quando sarà pronto il provvedimento? Il nuovo decreto, ha assicurato nei giorni scorsi il ministro Francesco Boccia, ha "la massima priorità" e la crisi "non ci impedirà di correre per garantire tempi rapidi"
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Boccia ha garantito anche che attraverso un confronto con le Regioni si aiuteranno il Mef e il Mise “a tarare meglio e in linea con le istanze che arrivano dai territori, alcuni ristori specifici che le Regioni ci stanno indicando soprattutto sulle attività economiche limitate con forti stagionalità invernali"

Sono previsti dunque nuovi aiuti ad hoc per lo sci, dato che gli impianti rimarranno chiusi fino al 15 febbraio
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Interventi cospicui sono previsti anche per bar e ristoranti e su tutte le altre attività penalizzate dalle chiusure parziali o totali

In attesa del Ristori 5, il decreto legge 3 del 15 gennaio 2021 ha prorogato di due settimane, fino al 31 gennaio, le scadenze per i pagamenti fiscali

Sui ristori arriva l'allarme della Fipe su uno dei settori in maggiore sofferenza, la ristorazione. "Ormai è a rischio l'intero comparto, in cui operano 1,3 milioni di addetti, gran parte giovani e con una componente di donne dominante. Occorre dare subito una prospettiva. Chiudiamo il 2020 con 40 miliardi di minor fatturato. Di fronte ad un danno di questa portata, abbiamo ricevuto ristori per quasi 2,5 miliardi. Sono assolutamente inadeguati"
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Lunedì 18, nel pomeriggio, è previsto un incontro delle associazioni e dei sindacati della categoria dei pubblici esercizi con il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli

La Cgia di Mestre invece lamenta che il Governo prevede per tutte le attività economiche coinvolte dalla crisi pandemica 29 miliardi di ristori a fronte di 423 miliardi di mancati incassi