La compagnia aerea potrà continuare ad operare, mentre metterà in atto un piano di risanamento. Il crollo del traffico aereo, legato alla pandemia, rischiava di far esaurire la liquidità del gruppo entro la fine di settembre
La compagnia aerea britannica Virgin Atlantic ha presentato istanza di fallimento negli Stati Uniti per arrivare alla convalida del suo piano di salvataggio che sarà sottoposto ai voti dei suoi creditori il 25 agosto. La società, infatti, ha fatto ricorso al Chapter 15, una normativa prevista dal codice fallimentare statunitense per le compagnie straniere, che consente di continuare operare mentre viene avviato un piano di risanamento, purché i creditori statunitensi vengano pagati.
Raccolta di fondi
Per sopravvivere alla crisi del trasporto aereo legata alla pandemia, Virgin Atlantic ha raggiunto in linea di principio un accordo per raccogliere 1,2 miliardi di sterline (circa 1,3 miliardi di euro) di fondi privati per evitare il fallimento. Il miliardario Richard Branson, fondatore dell'azienda e azionista di maggioranza con il 51% del capitale, contribuirà con 200 milioni di sterline (circa 221 milioni di euro). Anche l'altro azionista, la compagnia americana Delta Air Lines, che possiede il 49%, dovrebbe partecipare al salvataggio.
Rischio liquidità
All'udienza di martedì presso un tribunale di Londra, un avvocato della Virgin Atlantic ha spiegato che la società potrebbe esaurire la liquidità entro la fine di settembre se il piano di ricapitalizzazione non fosse convalidato, dato il crollo del traffico aereo. Il tribunale ha permesso ai creditori di incontrarsi il 25 agosto per decidere sul piano.