
Scadenze fiscali 2020, nessun rinvio per i pagamenti: ecco quali sono le date. FOTO
Partita una lunga serie di appuntamenti ordinari che si accavalleranno a quelli che erano stati rimandati a causa dell'emergenza dettata dal coronavirus. Nonostante le richieste di contribuenti e commercialisti non è stata possibile un'ulteriore proroga che avrebbe fatto mancare alle casse dello Stato un flusso stimato intorno a 8,4 miliardi. Il viceministro del Tesoro Misiani conferma: niente rinvio delle scadenze a settembre, rischio di "un grande ingorgo"
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Lunedì 20 luglio è cominciato il lungo percorso a ostacoli delle scadenze fiscali del 2020. Tra gli appuntamenti ordinari e quelli che erano stati rimandati a causa dell'emergenza coronavirus, da qui a fine mese si accavalleranno oltre 200 scadenze che riguarderanno i settori più disparati. Non è stato possibile un ulteriore rinvio, che avrebbe fatto mancare alle casse dello Stato un flusso stimato intorno agli 8,4 miliardi. Saranno circa 4,5 milioni i contribuenti chiamati a versare, in prevalenza partite Iva
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In realtà per quanto riguarda saldi e acconti di Iva e imposte dirette (Ires e Irpef) il pagamento potrà essere rinviato con una maggiorazione dello 0,40%. Ma ecco un’altra scadenza: il 20 agosto
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Poi il 30 settembre ancora scadenze: dal versamento dell’Iva relativa ad acquisti intracomunitari per enti non commerciali e agricoltori esonerati, al termine ultimo per gli operatori Iva o i loro intermediari delegati e i consumatori finali, per aderire al servizio di consultazione e acquisizione delle proprie fatture elettroniche
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Lunga la lista di scadenze anche a dicembre: dall’acconto dell’imposta sostitutiva sui redditi derivanti dalle rivalutazioni del Tfr, il 16 dicembre, al versamento dell'acconto Iva relativo all'anno 2020, il 28 dicembre, ma anche in questo caso sono solo alcune delle tante

Il Tesoro ha confermato la propria linea, con il mancato rinvio delle scadenze fiscali: si sarebbe rischiato un "grande ingorgo fiscale" a settembre, afferma il viceministro Misiani. "Le partite Iva non stanno peggio degli altri. Ma ora rate mensili e addio agli ingorghi”, ha detto il viceministro per l'Economia al quotidiano La Stampa. ”In questo Paese bisogna anche iniziare a dire che le imposte vanno pagate perché servono a finanziare i servizi essenziali. E non credo che le partite Iva stiano peggio degli altri”, ha spiegato

La scelta del Governo di non rinviare le scadenze fiscali al 30 settembre 2020, come richiesto dai commercialisti, è "quanto mai ingiustificata”, replica il Comitato unitario delle professioni e la Rete delle professioni tecniche che appoggiano la protesta del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti. "L'ormai prossima scadenza delle tutele messe in campo dal Governo in assenza di una vera ripartenza dell'economia, frenata dalle preoccupazioni legate ad una nuova pandemia autunnale, rischia di far scoppiare un'emergenza sociale" sottolineano
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