La Cassa depositi e prestiti mette in campo "misure straordinarie” per far fronte all’emergenza economica. Tra queste, la possibilità per 7.200 enti territoriali di rinegoziare circa 135mila prestiti per un debito residuo complessivo di 34 miliardi di euro
Un finanziamento fino a 2 miliardi di euro "a supporto dei fabbisogni finanziari delle medie e grandi imprese (indicativamente con fatturato superiore ai 50 milioni di euro) per esigenze temporanee di liquidità, supporto al capitale circolante e sostegno agli investimenti previsti dai piani di sviluppo delle aziende". È uno dei provvedimenti introdotti dalla Cassa depositi e prestiti (Cdp) per far fronte all’emergenza coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE), un’iniziativa che “intende fornire liquidità immediata alle imprese in attesa dell'avvio operativo dei meccanismi di garanzia previsti dal dl Cura Italia”. Tra le misure messe in campo dalla Cdp anche "la più vasta operazione di rinegoziazione dei mutui realizzata negli ultimi anni che coinvolgerà 7.200 enti territoriali", che "potranno rinegoziare circa 135 mila prestiti per un debito residuo complessivo di 34 miliardi di euro". Una misura che “consentirà di liberare risorse, nel 2020, fino a 1,4 miliardi".
Le misure di rinegoziazione dei mutui
Il Consiglio di amministrazione della Cdp ha approvato "la più vasta operazione di rinegoziazione dei mutui realizzata negli ultimi anni”. Nel dettaglio, "Cdp offre un supporto finanziario a Comuni, Città metropolitane, Province e Regioni per far fronte all'emergenza con la più vasta operazione di rinegoziazione realizzata negli ultimi anni dal Gruppo: 7.200 enti potranno rinegoziare circa 135mila prestiti per un debito residuo complessivo di 34 miliardi di euro. La misura consentirà di liberare risorse, nel 2020, fino a 1,4 miliardi di euro, che gli enti potranno destinare anche ad interventi per far fronte all'emergenza epidemiologica da Covid-19". Con questa operazione, Cdp intende testimoniare "la disponibilità a rispondere a un'esigenza avanzata dalle associazioni rappresentative degli enti territoriali, confermando il legame storico con i territori e il suo ruolo di partner chiave della P.a". L'iniziativa, viene ricordato, "si aggiunge a quella già varata nelle scorse settimane relativa alla sospensione delle rate dei mutui dei comuni ricompresi nell'iniziale zona rossa delle regioni Lombardia e Veneto” (I CONTAGI IN ITALIA: GRAFICHE - LA MAPPA GLOBALE DEL CONTAGIO).
Castelli: "1,1 miliardi nel 2020"
"Grazie a Cassa Depositi e Prestiti per aver messo in campo un'iniziativa senza precedenti, a cui abbiamo lavorato con ANCI e UPI, per consentire agli enti territoriali di rinegoziare i mutui - afferma il viceministro all'Economia Laura Castelli - È l'iniziativa che ho preannunciato questa mattina, e che produrrà come effetto immediato una liquidità per gli enti territoriali di 1,1 miliardi nel 2020, alle scadenze del 30 giugno e del 31 dicembre infatti verseranno solo la quota di interessi".