Coronavirus, bonus baby sitter: chi può chiederlo e come funziona

Economia

Il governo Conte ha introdotto la misura tra quelle a sostegno delle famiglie in difficoltà dopo la chiusura delle scuole a causa dell’epidemia. Il bonus è un’alternativa al congedo parentale e serve per pagare il servizio di baby sitting 

Il bonus baby sitter è stato introdotto dal governo tra le misure a sostegno delle famiglie in difficoltà a causa della diffusione del Coronavirus in Italia e della sospensione delle attività scolastiche. È una misura in alternativa al congedo parentale che offre un sostegno economico fino a 600 euro, o fino a mille euro per alcune categorie di lavoratori, per servizi di baby sitting a genitori con figli fino a 12 anni (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE).

Chi può richiedere il bonus

Il bonus baby sitter viene riconosciuto, con un massimo di 600 euro, alle famiglie con lavoratori del settore privato, iscritti alla Gestione separata e autonomi, compresi gli iscritti alle casse professionali. La quota massima arriva invece fino a mille euro per gli occupati dipendenti del settore sanitario, pubblico e privato accreditato, e per gli addetti alla sicurezza, difesa e soccorso pubblico impiegati per le esigenze connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19. Il bonus è inoltre rivolto alle famiglie dove sono presenti uno o più portatori di handicap e, in tal caso, il limite di età di 12 anni non è valido (LA SITUAZIONE IN ITALIA - GRAFICI E MAPPE).

Come si può fare la richiesta

Per richiedere il bonus baby sitter ci sono tre modalità: dal portale dell'Inps tramite applicazione web, chiamando il Contact center integrato al numero verde 803.164, gratuito da rete fissa, o al numero 06 164.164, oppure attraverso i patronati. Al momento della compilazione della domanda, sia il genitore che il baby sitter devono essere in possesso di una credenziale tra pin Inps, Spid, carta d'identità elettronica 3.0 oppure carta nazionale dei servizi.

Come si calcola l'ammontare del bonus

Il bonus concesso a ogni famiglia viene calcolato in base alle ore di lavoro del baby sitter e non può superare i 600 euro, o i mille euro nel caso di dipendenti del settore sanitario. Se il compenso offerto dalla famiglia a chi si occupa del bambino è superiore ai 600 euro coperti dal bonus, la differenza deve essere integrata dal genitore stesso. Se il costo del baby sitter è inferiore, l'Inps riconosce una somma pari alla cifra spesa dalla famiglia.

Cosa succede a chi ha più di un figlio

Se i figli da far accudire sono più di uno, si può fare richiesta del bonus per ognuno di loro, sommando le ore lavorate dalla babysitter per ogni bambino. Il bonus baby sitter può inoltre essere usato anche per pagare le ore extra della persona già assunta.

Quanto dura il bonus baby sitter

Come si legge nella circolare n.44 del 24 marzo, i genitori beneficiari del bonus devono procedere "all’appropriazione telematica del bonus per l’acquisto dei servizi di baby-sitting, entro e non oltre 15 giorni solari dalla ricevuta comunicazione di accoglimento della domanda". Un genitore, dal momento in cui viene accolta la domanda, ha quindi 15 giorni di tempo per predisporre il pagamento alla baby sitter. Dal 16esimo giorno il bonus viene cancellato e non è più disponibile.

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