Oltre 900 proposte di modifica arrivate in commissione Finanze della Camera: circa 300 bocciate (soprattutto per estraneità di materia). Tensione M5S-Italia Viva su carcere a grandi evasori. Pentastellati accusano: vogliono cancellarlo. Replica: servono nuovi strumenti
Il dl Fisco, primo test per la maggioranza, rischia di aprire lo scontro. Sono oltre 900 gli emendamenti presentati in commissione Finanze alla Camera e circa 300 sono già stati bocciati: tra questi ultimi, si va dallo scudo per l'ex Ilva all'Iva agevolata per gli assorbenti. La maggior parte sono stati accantonati per estraneità di materia. L’opposizione è insorta per lo stop sullo scudo e ha promesso battaglia. Ma c’è tensione anche nella maggioranza. Ad esempio tra il Pd, che difende la manovra, e Italia Viva, che non perde occasione per criticarla. Il carcere ai grandi evasori, poi, divide M5S e Iv.
Lite M5S-Italia Viva sul carcere agli evasori
Fra le richieste di modifica sopravvissute, infatti, c'è quella di Italia Viva: vuole cancellare l'inasprimento delle pene per i grandi evasori. "Non si possono fare passi indietro" e non si possono trovare "soluzioni di compromesso", ha detto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Qualche ora dopo, il blog del M5S ha rincarato: “A presentare un emendamento per cancellare il carcere ai grandi evasori è Italia Viva, la stessa forza politica che ha partecipato alle riunioni tecniche, a quelle politiche, fino ai vertici di maggioranza che hanno chiuso l'accordo sul dl fiscale. Noi non crediamo che si possa ‘giocare’ su un aspetto così fondamentale. È ora di dire basta e di non tentennare. Bisogna decidere con chi si sta. Noi non abbiamo dubbi”. Poco dopo è arrivata la replica di Luigi Marattin, vicepresidente dei deputati di Iv. "Sì, abbiamo presentato noi l'emendamento al dl fiscale. Come abbiamo sempre annunciato in tutte le riunioni, tecniche e politiche, da un mese a questa parte", ha detto. E ha spiegato che per combattere l'evasione servono nuovi strumenti (fatturazione elettronica, trasmissione telematica dei corrispettivi, incrocio di banche dati) e non rischiare che "un imprenditore che subisce un accertamento si ritrovi in carcere o veda la propria azienda sequestrata". Anche Leu, comunque, ha difeso le manette agli evasori. "Iv dice che spaventano chi vuole investire? No, è l'evasione fiscale che spaventa chi fatica per pagare le tasse", ha detto Nicola Fratoianni.
Lo scontro sullo scudo per l'ex Ilva
Tornando agli emendamenti, alla fine - considerando anche quelle riammesse - sul tavolo resteranno circa 600-700 proposte di modifica da votare a partire dalla prossima settimana. Richieste di correttivi che dovranno fare i conti con le limitate coperture, oggetto di riunioni al Mef. Tra le proposte bocciate, come detto, quelle per ripristinare lo scudo penale per ArcelorMittal nell'attuazione del piano ambientale per l'ex Ilva. Lo stop ha innervosito l’opposizione. Ma la presidente della commissione, la pentastellata Carla Ruocco, ha espresso "profonda indignazione per questa indecente speculazione politica sulla pelle dei cittadini di Taranto: abitanti e lavoratori". Sotto la scure delle ammissibilità sono finiti anche gli emendamenti di Italia Viva (a firma Paita e Marattin). I renziani chiedevano di reintrodurre l'esonero da responsabilità penale e amministrativa per le condotte di attuazione del piano ambientale di Ilva. Stop anche alle proposte sul tema presentate di Forza Italia e da Fdi.
Niente Iva agevolata per gli assorbenti
Bocciato anche l'emendamento bipartisan, a prima firma Laura Boldrini, che puntava a ridurre dal 22 al 10% l'Iva su tutti i prodotti sanitari e igienici femminili, come tamponi interni, assorbenti igienici esterni, coppe e spugne mestruali. La proposta era stata presentata da una trentina di parlamentari sia di maggioranza sia di opposizione. Stoppato anche il consueto tentativo di mettere mano al tema delle concessioni balneari. È stato giudicato inammissibile l'emendamento M5S che sospende fino al 31 dicembre 2020 i pagamenti dei canoni di affitto degli stabilimenti balneari, in attesa di una complessiva revisione del sistema delle concessioni demaniali marittime. Non è passato all'esame nemmeno l'emendamento Pd che prevedeva norme sulla determinazione del canone per le concessioni demaniali marittime. Saltata anche la proposta M5S per una detrazione d'imposta fino al 50%, per una spesa fino a 500 euro, per l'acquisto di dispositivi di protezione individuale airbag per i conducenti e i passeggeri di ciclomotori e motocicli. Semaforo rosso anche a una proposta M5S per garantire la continuità delle attività dell'Anac dopo l'addio di Raffaele Cantone e in attesa della nomina di un nuovo presidente.
Gli emendamenti ammessi
Le richieste di modifica che passeranno al voto, invece, spaziano dalla stretta sugli appalti ai seggiolini antiabbandono. Il Pd ha proposto la pace fiscale per gli avvisi bonari, anche quelli su cui già sono attive rateazioni. Italia Viva ha chiesto il blocco degli aumenti delle tasse locali e - punto che ha creato tensioni col M5S - di cancellare l'inasprimento delle pene per i grandi evasori. Da tutte le forze politiche, poi, è arrivata la proposta di prorogare al primo luglio l'applicazione delle sanzioni per commercianti ed esercenti che non accettano il codice fiscale (o il codice giocata), non consentendo così al cliente di partecipare alla lotteria degli scontrini. Tutti d'accordo sulla moratoria per le multe a chi non installa il dispositivo d'allarme anti-abbandono sui seggiolini per i bimbi fino a 4 anni: Pd e Iv chiedono una proroga al 6 marzo, i 5S fino a giugno. Tutti i partiti di maggioranza e opposizione propongono o l'abolizione o la riscrittura della contestata norma sulle ritenute negli appalti. Sul tavolo anche il tema del rilancio dei Pir, i piani individuali di risparmio.