In Commissione Finanze a Montecitorio presentate circa 1000 richieste di modifica. Gran parte arrivano dall'opposizione, circa 150 dal Pd e 58 da Italia Viva. Allo studio la correzione di misure fiscali come plastic tax, sugar tax e tassa sulle auto aziendali
Pioggia di emendamenti alla Camera sul decreto fiscale. In Commissione Finanze di Montecitorio sono state circa 1.000 le proposte di modifica, di cui larga parte vengono dalle opposizioni e 150 anche dal Pd, oltre alle 58 presentate da Italia Viva. Si studia in particolare la correzione di misure fiscali come la plastic tax, la sugar tax e la tassa sulle auto aziendali. Intanto la conferenza dei capigruppo del Senato ha stabilito che la manovra dovrebbe approdare in aula a Palazzo Madama martedì 3 dicembre.
Le proposte di modifica alla manovra
Come riporta Repubblica, sono due i punti cruciali degli emendamenti presentati ieri alla Camera: l’ammorbidimento delle misure anti-evasione, cavallo di battaglia di Di Maio, e l’alleggerimento dei paletti imposti alle imprese appaltatrici per evitare l’evasione delle ritenute Irpef sui lavoratori, voluti fortemente da Leu. Due mosse che potrebbero aprire crepe all’interno della maggioranza. Ma il grosso dei 1.000 emendamenti riguarderà la legge di bilancio, in discussione al Senato e con al suo interno misure fiscali come la plastic tax, la sugar tax e la tassa sulle auto aziendali. Tra gli emendamenti presentati c’è la proposta, arrivata dalle donne della maggioranza, di abbassare dal 22% al 10% l’Iva sugli assorbenti.
Gli emendamenti di Italia Viva
Tra i 58 emendamenti presentati da Italia Viva, ci sono proposte di modifica sull’ex Ilva e il rinvio della misura sui seggiolini anti-abbandono in auto. Ma, soprattutto, c’è l’emendamento sull’articolo 39 del decreto all’interno del quale, su spinta grillina, sono state inasprite le sanzioni penali per i reati di evasione fiscale. Il partito di Renzi chiede di sopprimere il rafforzamento delle pene e di evitare che arresti e confische colpiscano i contribuenti quando è ancora in corso la fase di accertamento da parte della Guardia di Finanza.
Le critiche alla manovra durante le audizioni parlamentari
Nella giornata di lunedì 11 novembre, durante le audizioni parlamentari, Confindustria ha messo nel mirino la plastic tax sostenendo che costerebbe 109 euro l’anno a famiglia. L’associazione degli imprenditori ha contestato anche l’aumento della tassa sulle auto aziendali, ritenendola una “stangata per due milioni di lavoratori”. Critiche sulla manovra anche da parte della Corte dei Conti: "Manca un quadro organico, è a rischio l’efficacia". I sindacati, invece, hanno puntato il dito contro le scarse risorse destinate al taglio del cuneo fiscale, mentre i tecnici del servizio Bilancio del Senato sostengono che il gettito della plastic tax sia sovrastimato di 800 milioni sugli 1,1 miliardi previsti dalla manovra.