Plastic Tax, le ragioni (e le condizioni) per farla

Ambiente

Giuseppe De Bellis

Il governo sta pensando a una plastic-tax. Ogni volta che nominiamo tasse ci tremano i polsi, ma in questo caso potrebbe trattarsi di una svolta culturale, a patto che si seguano alcuni principi

Plastic Tax. Una tassa sugli imballaggi di plastica. Non c’è una sola parola che accompagnata dal suffisso tax che non dia un po’ fastidio. Eppure se oggi c’è qualcosa che abbia un senso vero, una finalità precisa, e una filosofia coerente con ciò che le tasse dovrebbero essere, è proprio una tassa sugli imballaggi di plastica. Perché se una tassa ha il fine di generare valore per migliorare i servizi, allora oggi non c’è niente altro necessario come un provvedimento che anche solo simbolicamente incida su un cambio culturale.  

Perché, lo sappiamo, lo dicono tutte le ricerche scientifiche, lo sanno le multinazionali e lo stanno capendo i cittadini: lo smaltimento della plastica è il problema. Ma ciò che si sta facendo non è ancora sufficiente.

ll gettito generato dalla Plastic Tax che dovrebbe entrare nella manovra economica del governo non sarà mai sufficiente a generare valore economico per migliorare da solo la situazione. Ma è fondamentale per accelerare il cambiamento delle abitudini e dei consumi. Per una semplice ragione: non c’è più tempo.

Ma affinché sia efficace, questo provvedimento ha bisogno di alcune attenzioni. La prima è la comunicazione: non può essere vissuta come una punizione per le aziende. La seconda è considerare e scontare l’impatto nei confronti delle stesse aziende, dunque sul lavoro, ciò significa sgombrarla da ogni rischio ideologico: si fa perché è necessario e la necessità sarà sostenuta dalla terza e ultima caratteristica che dovrà avere questo provvedimento, ovvero includere un vero incentivo alla trasformazione. Perché se ogni parola con il suffisso tax diventa odiosa, ogni parola preceduta da incentivo o sgravio diventa magica. Perché funzioni, e deve funzionare, dev’essere una fiche giocata sullo sviluppo: sano, sostenibile, condiviso. Ma comunque sviluppo.

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