Jack Ma, il fondatore di Alibaba, lascia la presidenza dopo vent’anni: "Farò l'insegnante"

Economia

Lo aveva già anticipato un anno fa: il Re Mida dell'e-commerce si dimette. Partito da un appartamento di Hangzhou, è oggi tra gli uomini più ricchi del mondo. Lo scettro passa a Daniel Zhang

Il fondatore del colosso dell’e-commerce Alibaba, lascia il ruolo di presidente dopo 20 anni. Il suo ritiro arriva, non a caso, quando l’'Amazon d’oriente' spegne le sue prime 20 candeline vantando una capitalizzazione a Wall Street vicina ai 500 miliardi di dollari. Già l’anno scorso, in occasione del 19esimo compleanno della società, aveva annunciato l'intenzione di lasciare.

Da un appartamento di Hangzhou a Wall Street  

In 20 anni Jack Ma, ex insegnante di inglese, ha trasformato una piccola società fondata nel suo appartamento di Hangzhou in un colosso mondiale da 103mila dipendenti nel mondo. Un personaggio singolare, capace di presentarsi alla kermesse del gruppo vestito da Michael Jackson per esibirsi sulle note di "Billie Jean".
Non tutto è andato per il verso giusto in questi vent'anni: l'acquisizione di Moneygram è stata bloccata da Washington e la piattaforma Taobao, di proprietà del gruppo di Ma, è stata spesso sotto accusa per la vendita di prodotti contraffatti. Nel 2017 il numero di compratori attivi sulla piattaforma ha raggiunto i 488 milioni. Nello stesso anno, la società si è aggiudicata la sua prima sponsorizzazione alle Olimpiadi e un accordo con la Disney per la diffusione dei cartoni animati sulla piattaforma Youku. Il gruppo negli anni ha diversificato le proprie attività: "Uno zoo con più animali piuttosto che una fattoria con un solo animale", ha spesso affermato Ma.

Il personaggio

Nonostante l'aura che lo circonda in patria, Ma è stato bersaglio di numerose polemiche per aver detto di voler promuovere uno stile di lavoro rispettoso della formula 996: lavorare sei giorni a settimana dalle nove del mattino alle nove di sera. Una teoria presto modificata nella formula 669: fare sesso sei volte in sei giorni, con un'enfasi particolare sul nove, ideogramma che in cinese significa anche “lungo”. Aldilà dell’ironia, Jack Ma ha affrontato il delicato tema della giornata lavorativa nel suo ultimo intervento pubblico, a Shanghai, a fianco del patron di Tesla Elon Musk. "In futuro", ha detto, "con l'aiuto dell'intelligenza artificiale, le persone potranno lavorare quattro ore al giorno, tre giorni alla settimana, e godersi la vita". 
Sull'account di Twitter della compagnia è apparso un video dalla forte portata emotiva, dedicato alla visita che l'ex insegnante di inglese, ora 54enne, ha fatto all'appartamento-museo di Hupan Garden. "E' nato tutto qui, il 10 settembre del 1999. Mai mollare. Oggi è difficile, domani sarà peggio, ma dopodomani ci sarà il sole". Quanto al suo futuro, Ma ha chiarito più volte di volersi dedicare all'educazione ("Questo è quanto amo fare", ha scritto una volta in una lettera pubblica postata online). Con altri 8 tycoon cinesi ha fondato nel 2015 la Hupan University ad Hangzhou, un'istituzione divenuta in poco tempo una dei più potenti network del business del Paese. Tra le dozzine di studenti, 'Ma Lao Shi' (il professore Ma) conta capi azienda di star-up trasformatesi in promettenti realtà hi-tech, dal valore stimato non inferiore a un miliardo di dollari. (CHI E' JACK MA, UNO DEGLI UOMINI PIU' RICCHI DEL MONDO)

Il futuro del gigante Alibaba

Domani il titolo di presidente andrà all'attuale Ceo Daniel Zhang, ex contabile, orgogliosamente iscritto al Partito comunista cinese. Prendere le redini del gigante dell'e-commerce quotato a Wall Street dal 2014, non appare un compito facile. Il momento non è dei migliori: la locomotiva cinese manda segnali di rallentamento, e la stessa Alibaba ha dovuto rimandare la quotazione secondaria alla Borsa di Hong Kong per le proteste anti-governative che scuotono da tre mesi l'ex colonia britannica. Il futuro chairman sembra avere, però, le idee chiare. La ricetta per il futuro è il 'new retail', un'integrazione di on line e off line e l'espansione nei settori finanziario, dell'intrattenimento e dell'assistenza sanitaria.

 

 

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