App economy, sviluppatori cercansi. Il caso iPratico, successo made in Italy

Economia

Alberto Giuffrè

In 10 anni l’App Store di Apple ha creato oltre 1,5 milioni di posti di lavoro. Tra chi, in Italia, ha sfruttato al meglio le opportunità del settore, c’è un’azienda di Lecco con un giro d’affari di 5 milioni di euro

Dimenticate il mito dello sviluppatore ragazzino che, rinchiuso nella sua cameretta, crea applicazioni di successo per smartphone e tablet. La realtà è fatta di un settore sempre più centrale nella nostra economia e di aziende che si basano sul lavoro degli sviluppatori. 

App economy e posti di lavoro: i dati

Gli ultimi dati riguardano il mondo Apple e ci dicono che - solo in Europa - da quando è stato lanciato dieci anni fa, l’App Store ha creato oltre un milione e mezzo di posti di lavoro. Settantamila quelli in Italia. Secondo le stime, solo a Milano, sono 23000 i posti legati al mondo iOs (30000 considerando le altre piattaforme). Non solo: i dati dell'Unione Europea suggeriscono che entro il 2020, in tutta Europa, ci sarà una carenza di mezzo milione di persone qualificate per i posti di lavoro nel settore delle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (Le app più scaricate per iOs - Le app più scaricate per Android).  

iPratico, la app italiana per i ristoratori

A confermare le cifre c’è un caso tutto italiano, quello di iPratico, azienda che dieci anni fa ha creato un gestionale per la ristorazione e che rappresenta il lato meno consumer del mondo delle app. Dal 2017 ha raddoppiato il suo organico e oggi ha 31 dipendenti tra cui 10 sviluppatori interni, 2 designer di interfaccia e 1 sistemista. “È molto difficile trovare sviluppatori nativi per il mondo iOS”, spiega a SkyTG24 Domenico Palmisani, fondatore e Ceo di questa realtà che nel 2016 aveva un fatturato di 1,4 milioni e stima di chiudere quest’anno superando i 5 milioni di euro. 

Lo scontrino fiscale elettronico obbligatorio

iPratico offre a chi gestisce un locale la possibilità di gestire tutto tramite un iPad: dal menù alle comande fino al registratore di cassa. Compresa la possibilità di collegarsi a un registratore telematico e trasmettere tutti i dati all’Agenzia delle Entrate. Il cosiddetto scontrino fiscale elettronico è infatti obbligatorio dallo scorso luglio per tutte le attività che superano i 400 mila euro di ricavi. Ma a partire dal primo gennaio la misura verrà estesa anche a tutti gli esercenti, per un totale di circa 2 milioni di attività coinvolte (COME FUNZIONA).

Da Lecco all’Africa

Da Lecco, quartier generale di iPratico, la app ha raggiunto clienti anche in Svizzera, Spagna, nelle Isole Baleari, alle Canarie e in Africa. “Stiamo raccogliendo i risultati di tutto quello che abbiamo seminato”, dice Palmisani: “Quando siamo nati non esisteva l’iPad, c’era ancora l’iPhone 3gs, eppure siamo riusciti a fare stampare uno scontrino a uno smartphone, un’operazione che sembrava impossibile all’epoca”. iPratico funziona solo con la piattaforma Apple: “Abbiamo garanzie sulla sicurezza e sulla retrocompatibilità dei prodotti. E se si rompe l’iPad è facile sostituirlo”.

Piadinerie e ristoranti stellati

Il grosso dei clienti, circa 5mila, si trova in Italia e comprende piadinerie e Stellati. “Noi lo abbiamo scelto per l’assoluta semplicità di utilizzo”, spiega Sebastian Gatto, amministratore delegato e proprietario di Savini, storico ristorante della Galleria Vittorio Emanuele II. Nel locale frequentato, tra gli altri, da Maria Callas e Filippo Tommaso Marinetti, dai tre tenori e da Charlie Chapin, le attività vengono gestite da un tablet: “Con la app riusciamo anche ad analizzare tutti i dati e capire quali sono i piatti preferiti dai clienti, anche in relazione alla posizione nel menù”. Un modo di lavorare che presto potrebbe contagiare anche le altre insegne della Galleria: “Il prossimo passo - conclude Palmisani - è portare iPratico anche nel mondo del retail e del lusso”.

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