Evitare aumento Iva e ridurre il cuneo fiscale, i temi economici che uniscono M5s e Pd

Economia

Simone Spina

Non esiste ancora un programma comune ma si possono già individuare alcuni possibili punti di convergenza tra dem e pentastellati: in cantiere potrebbero esserci l'introduzione del salario minimo orario, sgravi alle famiglie, l’estensione del bonus degli 80 euro

Quali saranno gli interventi economici che potrebbero portare avanti Cinquestelle e Partito Democratico? I punti di convergenza al momento non appaiono chiari e non esiste ancora un programma comune ufficiale, mentre incombe la manovra, da approvare entro dicembre ma da tracciare nelle sue linee principali già nelle prossime settimane (IL LIVEBLOG - IL DISCORSO DI CONTE - CONTE, 2018-2019, DISCORSI A CONFRONTO - IL TOTOMINISTRI - I COMMENTI DELLA STAMPA ESTERA).

Evitare l'aumento dell'Iva

Su un tema M5S e PD sono d'accordo: evitare l'aumento dell'Iva. Se non si farà nulla l'imposta sui consumi lieviterà in automatico da gennaio. Per disinnescare questa bomba a orologeria che colpirebbe le tasche degli italiani servono 23,1 miliardi di euro, una cifra che da sola assorbe gran parte delle risorse necessarie per la prossima manovra.

La riduzione del cuneo fiscale

Sul piano fiscale, i due partiti non hanno intenzione di intestarsi la flat tax voluta dalla Lega. Sono in embrione però più ipotesi per la riduzione del cuneo fiscale, cioè quella galassia di tasse e contributi pensionistici e assicurativi che pesano su lavoratori e imprese. Tagliarne una parte equivale ad alleggerire il costo del lavoro per le aziende e arricchire la busta paga. L'idea che circola, in ambienti dem, è che la sforbiciata possa riguardare chi ha redditi fino a 55mila euro, con l'effetto di 1.500 euro in più all'anno per circa 20 milioni di lavoratori. Sarebbero però necessari 15 miliardi. Troppi. Per cui la misura potrebbe entrare a regime progressivamente, con un effetto pieno solo negli anni a venire.

Il salario minimo orario

C'è poi l'introduzione del salario minimo orario, sul quale sia i Cinque Stelle, sia i democratici hanno già presentato proposte differenti in Parlamento. Un'intesa si potrebbe trovare, magari prevedendo che la soglia  di retribuzione al di sotto della quale non si potrà andare non sia estesa a tutte le categorie dei lavoratori ma solo ad alcune.

Sgravi alle famiglie e politiche ambientali

In cantiere anche sgravi alle famiglie, con un riordino delle agevolazioni fiscali, ma anche l'estensione del bonus degli 80 euro a chi ora non lo percepisce perché guadagna poco.  Concordanza di idee sulle politiche ambientali: si tratterebbe di un pacchetto fiscale per incentivare tecnologie ed energia pulita, nonché investimenti in infrastrutture e contro il dissesto idrogeologico.

Caccia alle risorse e dialogo con l'Ue

Questi, in sintesi, i punti principali del menu economico, sul quale, come detto, lo scoglio più difficile da superare è quello dei soldi. La caccia alle risorse potrebbe puntare a una revisione di Quota 100 e al riordino (cioè il taglio) dei bonus fiscali: un'operazione che però appare titanica. All'orizzonte, quindi, potrebbe esserci la richiesta all'Europa di maggior flessibilità sui conti per varare una legge di Bilancio con un deficit ben al di sopra delle stime esistenti (2,1%) e vicino alla fatidica soglia del 3 per cento. In pratica, più di quanto fatto dal governo uscente.

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