Rispetto a dicembre 56mila dipendenti permanenti in più, diminuiscono i lavoratori a termine e gli autonomi. La crescita coinvolge esclusivamente gli uomini (+27mila), in lieve calo le donne (-6mila). Rivista a ribasso anche la stima preliminare di un aumento del Pil
A gennaio 2019, rispetto al mese precedente, sale lievemente l’occupazione (0,1%, 21mila unità), mentre la disoccupazione rimane stabile ma con un tasso in crescita tra i giovani. È il quadro che emerge dalle rilevazioni sul primo mese dell’anno dell’Istat, che rivede anche al ribasso la stima preliminare di un aumento del Pil (dall'1% allo 0,9%).
Calano i dipendenti a termine e gli autonomi
A trainare il lieve aumento dell’occupazione è la crescita dei dipendenti permanenti con 56.000 dipendenti fissi in più, mentre si osserva un calo dei dipendenti a termine (-16.000) e degli autonomi (-19.000). Il tasso di occupazione rimane stabile al 58,7%.
Rispetto a dicembre 6.000 donne occupate in meno
Dai dati Istat emerge però che l'aumento dell'occupazione registrato a gennaio 2019 riguarda esclusivamente gli uomini. La crescita di 21mila occupati registrata nel primo mese dell'anno è determinata da 27mila occupati maschi in più rispetto a dicembre e da 6mila occupate femmine in meno. Le dinamiche del mercato del lavoro sono trainate prevalentemente dalla componente maschile anche per quanto riguarda la disoccupazione e l'inattività.
Cresce l'occupazione su base annua
La crescita dell'occupazione stabile si registra anche nel confronto trimestrale e annuo e su base tendenziale si osserva anzi la prima variazione positiva da ottobre 2017. Complessivamente su base annua l'occupazione è cresciuta a gennaio di 160mila unità. I dipendenti a termine sono aumentati di 126mila unità, ma i segnali positivi riguardano appunto anche i permanenti, aumentati di 29mila unità, e gli autonomi (+6mila).
Sale la disoccupazione giovanile
Il tasso di disoccupazione a gennaio è rimasto stabile al 10,5%, lo stesso livello di dicembre. L'Istat però sottolinea che tra i giovani il tasso sale di 0,3 punti percentuali rispetto a dicembre, al 33%. Si tratta di livelli lontani rispetto ai picchi della crisi, superiori al 43%, ma comunque superiori ai livelli pre-crisi di quasi 14 punti percentuali.