Il presidente della Bce ha parlato davanti all’europarlamento, sottolineando che quando il debito è eccessivo “sono i mercati che decidono”. Draghi ha poi definito “basse” le probabilità di una recessione ma si è detto pronto a intervenire
"Un Paese perde sovranità quando il debito è troppo alto", perché a quel punto "sono i mercati che decidono". Il monito arriva dal presidente della Bce Mario Draghi che ha parlato al Parlamento europeo. Quando il debito è eccessivo, ogni decisione di policy "deve essere scrutinata dai mercati, cioè da persone che non votano e che sono fuori dal processo di controllo democratico", ha sottolineato Draghi. "Il debito viene prodotto da decisioni politiche dei governi", e "la sovranità viene persa a causa di politiche sbagliate".
Bce pronta a intervenire
Nel suo intervento, il presidente ha definito “basse” le probabilità di una recessione nella zona euro. "Grazie agli sforzi di tutti i cittadini Ue l'Eurozona è uscita dalla crisi", con risultati "tangibili" come i 22 trimestri consecutivi di crescita e la disoccupazione al minimo da ottobre 2008. Ma, ha avvertito, negli ultimi mesi arrivano "informazioni più deboli dell'atteso", e bisogna inoltre "guardare alla persistenza" dei fattori di rischio come quelli geopolitici, perché "se persistono" allora la prospettiva peggiora. E nel caso in cui le cose andassero “molto male”, la Bce è pronta ad usare di nuovo “altri strumenti nella cassetta degli attrezzi”, ha chiarito Draghi, sottolineando che il Governing Council "resta pronto ad adattare tutti i suoi strumenti come appropriato, per assicurare che l'inflazione continui a muoversi" verso l'obiettivo "in modo sostenuto".
La ricetta per l’Eurozona
Per Mario Draghi, "per realizzare in pieno i benefici dell'euro”, servono “riforme strutturali da parte degli Stati membri e aiuto dell'Europa nel fare queste riforme”. “Il nostro stare insieme rappresenta un vantaggio competitivo unico, e dobbiamo capitalizzare su questo”, ha sottolienato il presidente della Bce.
Il caso Italia
Rispondendo a una domanda, Draghi ha poi parlato dell’Italia, dicendo che “cresce meno di prima e significativamente meno delle attese", ma "è troppo presto per dire se servirà una manovra correttiva”. In ogni caso, l'accordo con la Commissione Ue sulla manovra "è stata una notizia positiva", ha aggiunto.