Banca Carige, si cerca soluzione. Malacalza apre: "Sì aumento se cda informa su piano"

Economia
Foto d'archivio Ansa

L'istituto spera di compiere passi concreti entro tre mesi, dopo che la Bce l'ha commissariato. Il primo azionista, Malacalza investimenti, esce allo scoperto e ribadisce il suo impegno. Il commissario Innocenzi: "Nessun rischio default". Di Maio: "Seguiamo la vicenda"

Tre mesi. È questo l’orizzonte temporale in cui si spera di compiere passi concreti per avviare una soluzione del dossier Carige, dopo che il 2 gennaio la Bce ha commissariato la banca, primo caso in Italia. I primi passi potrebbero passare anche attraverso una conversione del bond sottoscritto dallo Schema volontario del fondo interbancario, o almeno per una riduzione degli interessi che Carige dovrebbe pagare su questo prestito da 320 milioni, che peserebbe per oltre 50 sui conti della banca (LA STORIA DI CARIGE). Intanto l'ex ad e commissario Fabio Innocenzi garantisce: "Non c'è rischio di default". Mentre Malacalza investimenti, primo socio di Carige, esce allo scoperto e si dice favorevole alla ricapitalizzazione, se il cda informerà sui piani.

Innocenzi: "Non c’è rischio di default"

L'obiettivo era di rimborsare il bond con l'aumento da 400 milioni bocciato lo scorso 22 dicembre, principalmente per l'astensione della famiglia Malacalza. Adesso, a fronte di un costo di oltre 9 miliardi per il Fitd se Carige finisse in bail-in, si cercheranno altre strade. "Stiamo riflettendo con il Fondo su come usare meglio questo strumento dopo gli sviluppi recenti", ha spiegato oggi in un'intervista televisiva Innocenzi. La prima ipotesi sul tavolo, comunque, rimane quella di procedere verso una fusione. Per Innocenzi il rischio default non c'è e anzi, la terna commissariale è al lavoro su un piano che prevede anche "possibili alleanze e partnership", che permetterebbero di liberare 2 miliardi di capitale attualmente inespresso, secondo una stima fatta il 22 dicembre dallo stesso Innocenzi. 

L'ipotesi di un'alleanza

L'istituto "è ben patrimonializzato e ha una governance chiara", ribadisce Innocenzi, secondo cui ci sono "diversi motivi" per cui possa essere appetibile per un'alleanza. E, se le cose andassero come spera il commissario, l’intesa potrebbe materializzarsi proprio con l'ingresso di un nuovo socio, anche di riferimento, attraverso un aumento di capitale. Se questo non dovesse avvenire nei tempi previsti, ecco che la conversione del bond potrebbe tornare sul tavolo. Al momento non c'èperò nessun nome, e anzi, proprio il mandato dato per cercarlo ad Ubs, banca da cui proviene Innocenzi e storica advisor della famiglia Malacalza, avrebbe creato discussioni nel consiglio decaduto.

Malacalza: “Sì ad aumento se cda informa su piano”

Il principale azionista, oggi, ha ribadito la propria posizione con una nota: Malacalza investimenti, "ha espressamente manifestato anche successivamente all'assemblea, nell'ambito di interlocuzioni con i Vertici della Banca e in sedi istituzionali, la propria posizione favorevole alla approvazione della ricapitalizzazione”, a patto che ci sia "una naturale disponibilità del cda a fornire a tutti gli azionisti i necessari elementi conoscitivi e valutativi utili per potersi consapevolmente esprimere, e potere assumere decisioni anche in ordine alla sottoscrizione". La famiglia di imprenditori ha anche precisato di riservarsi "ogni altra considerazione anche all'esito di diretta, più ampia e approfondita conoscenza e valutazione della misura disposta", cioè del commissariamento di Carige deciso dalla Bce, "e dei provvedimenti ad essa sottostanti che ad oggi non le sono ancora noti". 

Di Maio: “Seguiamo con attenzione la vicenda”

Anche la politica si interessa al caso Carige: il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio ha detto che il governo sta seguendo la vicenda "con molta attenzione". "Siamo fiduciosi, non siamo preoccupati", ha spiegato.

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