Commissione resta vigile su conti italiani: a gennaio giudizio finale. Moscovici: "Vittoria del dialogo". Conte al Senato: "Non abbiamo ceduto su contenuti". Nelle tabelle all'Ue deficit al 2%. Rivista crescita Pil dall'1,5% a 1. Tagli a reddito cittadinanza e quota 100
È stato raggiunto l’accordo tra Commissione europea e governo italiano sulla manovra. Viene scongiurato così l’avvio di una procedura d’infrazione per deficit eccessivo legata al debito nei confronti dell'Italia. L'emendamento dell'esecutivo che recepisce l'intesa con l'Ue è arrivato in Commissione bilancio al Senato. Nella lettera inviata all’Europa, il governo rivede al ribasso la stima del deficit/Pil: l'indebitamento netto si attesterà al 2% nel 2019, all'1,8% nel 2020 e all'1,5% nel 2021. Fonti di governo hanno spiegato che il dato per il 2019 "resta il 2,04% di deficit", come comunicato dal premier Giuseppe Conte in Aula al Senato: "Nella tabella, come di consuetudine, c'è l'arrotondamento al primo decimale, perciò il 4 non compare. Ma il dato non cambia". La previsione iniziale del governo era il deficit al 2,4% nel 2019, al 2,1% nel 2020 e all'1,8% nel 2021. Nelle tabelle, il rapporto tra il debito e il Pil nel 2018 è pari a 131,7%, nel 2019 scende a 130,7%, per calare ancora nel 2020 al 129,2% e arrivare al 128,2% nel 2021. La crescita nel 2019 si fermerà all'1% rispetto all'1,5% stimato a settembre.
Tagli a reddito di cittadinanza e quota 100
Nuovi numeri anche per quota 100 e reddito di cittadinanza: è di 2,7 miliardi l'ammontare di risorse che si recuperano dal Fondo per il primo e di 1,9 miliardi da quello per il secondo. Con un taglio negli stanziamenti per entrambi, quindi, di quasi cinque miliardi: da 15,7 a 11. Il governo, infatti, taglia da 9 miliardi a 7,1 miliardi il reddito e da 6,7 miliardi a poco più di 3,9 mld la misura sulle pensioni. Nel 2020 il reddito scende da 9 a 8 miliardi; 8,3 miliardi a partire dal 2021. Quota 100 aumenta invece dal secondo anno: il costo passa da 7 mld a 8,3 mld nel 2020, a 8,6 nel 2021 e 8,1 nel 2022.
Le risorse
Secondo il documento inviato da Conte e Tria a Bruxelles, poi, le risorse che arriveranno dal taglio delle pensioni d'oro sono 239 milioni in 3 anni. Nello stesso periodo, il raffreddamento delle indicizzazioni sulle pensioni porterà nelle casse dello Stato poco più di 2,2 miliardi. Nel 2019, secondo le tabelle, lo Stato incasserò 150 milioni dalla Web tax e 450 milioni dalle nuove imposte sui Giochi. L'incasso stimato dalla tassa sui "giganti della Rete" salirà nel 2020 e nel 2021 a 600 milioni l'anno. Il governo stima anche altri 950 milioni di dismissioni immobiliari nel 2019, 150 milioni nel 2020 e 150 nel 2021. L'Italia, nella lettera, assicura alla Ue "il monitoraggio continuo dei conti pubblici" e una verifica "entro luglio" delle risorse 'congelate', 2 miliardi per il 2019, a garanzia degli "obiettivi programmatici".
"Vittoria del dialogo politico"
Il collegio dei commissari, quindi, ha dato il suo via libera definitiva all’accordo. "Soluzione non ideale, ma evitata la procedura", ha sottolineato il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis. "È una vittoria del dialogo politico che la Commissione ha preferito rispetto allo scontro", ha detto il commissario agli affari economici Pierre Moscovici. Il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha fatto il punto nella sua informativa al Senato: “Non abbiamo ceduto sui contenuti della manovra”, ma “la procedura d’infrazione andava evitata, e abbiamo lavorato con la massima determinazione per farlo”. I fari dell'Europa restano comunque accesi sull'Italia: ulteriori verifiche saranno effettuate dall'Ue nelle prossime settimane, per tornare poi a fare il punto della situazione a gennaio una volta che la legge di bilancio sarà stata approvata dal Parlamento.
Esultano Salvini e Di Maio
I due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio esultano per l’accordo: "Aver evitato la procedura d'infrazione è la vittoria del buonsenso per il bene dei cittadini italiani - afferma Salvini -. Un plauso a Conte che ha portato avanti la trattativa con Bruxelles con competenza, serietà e fermezza. Le misure che abbiamo promesso le faremo nei modi e nei tempi previsti. Ora avanti tutta, con la manovra”. Il leader del Movimento 5 stelle plaude “allo straordinario lavoro e il risultato portato a casa in Europa sulla manovra, nel solo ed esclusivo interesse dei cittadini italiani. Il Presidente del Consiglio con coraggio e competenza è riuscito ad avere successo in un negoziato delicato con la Commissione Ue senza mai indietreggiare e senza tradire gli italiani”.
Conte: “Non cambiano i contenuti”
In Senato il premier Conte ha illustrato le nuove cifre della legge di Bilancio. Ora, ha detto, "l'azione di governo può proseguire a pieno ritmo senza gli effetti pregiudizievoli che una procedura di infrazione avrebbe comportato rispetto alle prerogative nell'esercizio di politica economica per un governo che vuole realizzare il cambiamento". "Tra le misure previste in manovra è compresa anche l'istituzione di una imposta sui diritti digitali e che superino determinate soglie", ha aggiunto il premier confermando che verrà "mantenuto integro l'impatto" del reddito di cittadinanza e quota 100. "Non abbiamo tradito e non tradiremo la fiducia dei cittadini", ha dichiarato ancora. E ha sottolineato: "In queste settimane abbiamo lavorato per avvicinare le posizioni senza mai arretrare rispetto agli obiettivi che ci hanno dato gli italiani con il voto del 4 marzo". Poi ha ribadito di aver "lavorato con la massima determinazione" per evitare la procedura d'infrazione.
Tria: “Reddito di cittadinanza e quota 100 dal primo aprile”
Il ministro dell'economia, Giovanni Tria, ha spiegato che reddito di cittadinanza e quota 100 "partiranno dal primo aprile". E ha sottolineato che "parte dei risparmi derivano dal fatto che nel 2019 le misure partiranno dal primo aprile e quindi costano meno di quanto previsto". Tria ha poi proseguito: se un governo “accetta di rispettare le regole fiscali europee, pur mantenendo la manovra, non è un governo che si prepara a uscire dall'euro”, All'Italia è stata "concessa una flessibilità che vale 0,2 punti di Pil, quasi quattro miliardi" per gli investimenti in infrastrutture e sul dissesto idrogeologico che "non saranno conteggiati nel deficit", ha detto il ministro. Sugli investimenti Tria spiega che “gli investimenti che erano stati programmati sono stati in parte sostituiti da fondi strutturali perché non rientrano in deficit strutturale e quindi si è avviata una serie di aggiustamenti del bilancio strutturale ottenendo una forte flessibilità per gli investimenti".
Arriva la web tax, verso aliquota al 3%
Tra le novità della legge di Bilancio inserite per trovare la quadra sulle nuove cifre previste dall'accordo con l'Ue, c'è anche la web tax, come annunciato da Conte in Senato. Sono però ancora da definire i particolari e le tempistiche del provvedimento. L'imposta sui servizi digitali dovrebbe prevedere un'aliquota al 3% sui "ricavi" da pubblicità, vendite online ma anche trasmissione dati. A essere tassati saranno i ricavi che arrivano dalla "pubblicità mirata" agli utenti di un'interfaccia, oppure quelli che arrivano grazie all'aver messo a disposizione un'interfaccia digitale che connette gli internauti anche per "facilitare la fornitura diretta di beni o servizi" e infine quelli che arrivano dalla "trasmissione di dati raccolti da utenti e generati dall'utilizzo di un'interfaccia digitale". A pagare saranno quanti esercitano attività d'impresa e che nel corso di un anno solare realizzano "congiuntamente" ricavi, "ovunque realizzati, non inferiori a 750.000.000 euro e ricavi da servizi digitali realizzati nel territorio dello Stato non inferiore a 5.500.000 euro".
La Borsa festeggia
La notizia dell'intesa con l'Europa sulla manovra viene accolta con favore dai mercati. Lo spread Btp Bund chiude la giornata in forte calo a 253 punti base. Milano con l'indice Ftse Mib sale del 2%, facendo meglio di tutte le Borse europee con Madrid e Londra che crescono circa un punto percentuale, Francoforte dello 0,7% e Parigi dello 0,6%. In Piazza Affari, sostenuta anche dalla forte riduzione della tensione sui titoli di Stato italiani, bene soprattutto le banche con Banco Bpm, Ubi e Intesa in aumento di oltre il 4%.
I sindacati: confronto con noi o mobilitazione
Sull’intesa con l’Europa sono arrivate le reazioni dei sindacati, che preannunciano mobilitazioni se non ci dovesse essere dialogo sulla manovra. "Pare che ci sia un'intesa con l'Europa, ma nessuno sa esattamente su quale manovra, quindi continuiamo ad essere critici – ha detto ha detto la segretaria della Cgil Susanna Camusso, a margine degli attivi unitari Cgil Cisl Uil a Napoli - rispetto ad una impostazione che non ha un progetto per il Paese, che non affronta il tema degli investimenti e della creazione di lavoro, che continua ad essere il nodo fondamentale dell'Italia e della sua prospettiva". Conclude Camusso: "Se non ci saranno risposte, cominceremo a domandarci come reagire con la mobilitazione". Sulla stessa linea anche la segretaria della Cisl Annamaria Furlan: "Se non ci sarà confronto sui temi della manovra useremo tutti gli strumenti in nostro possesso e la mobilitazione sindacale". Anche il segretario della Uil Barbagallo interviene sul tema: "Noi facciamo i sindacalisti: prima bussiamo educatamente poi più forte ma se non risponde nessuno buttiamo giù la porta". "Non voglio minacciare - ha aggiunto - chiedo solo che si aprano i tavoli su tutto e si avvii il confronto sulla nostra piattaforma".
Le dimissioni di Roberto Garofoli, capo di gabinetto del Mef
In giornata è arrivata anche la notizia delle dimissioni di Roberto Garofoli da capo di gabinetto del ministero dell’Economia, anche se il ministro Tria ha chiarito che l'addio del dirigente non sarebbe legato alla legge di bilancio. Come riferisce l’Adnkronos, il dirigente di Giovanni Tria era da tempo sotto attacco del Movimento 5 stelle. Al suo posto potrebbe arrivare Luigi Carbone, esperto di semplificazione amministrativa e già componente dell'autorità per l'Energia elettrica.