Manovra, Moody’s: lo scontro con l’Ue manterrà alto lo spread

Economia

L’agenzia di rating commenta la bocciatura di Bruxelles della legge di bilancio italiana: “Tensioni crescenti causano aumento dei rischi”. Allarme anche da Bankitalia: “Fuga di capitali esteri da Btp e moltiplicatori Pil alti, il differenziale può far salire il debito”

Dopo la bocciatura della manovra italiana da parte dell’Ue, le schermaglie politiche tra Roma e Bruxelles e le prove di apertura al dialogo, le conseguenze della decisione della Commissione europea sono state commentate anche da importanti attori economici come Moody’s e Bankitalia. L’agenzia di rating ha lanciato l’allarme: “Le tensioni crescenti con l'Unione europea manterranno alti i costi di finanziamento" del debito pubblico e "aumenteranno i rischi per l’economia”, ha detto Kathrin Muehlbronner, Senior Vice President di Moody’s. Preoccupata anche Bankitalia, secondo cui il caro-spread "rischia di vanificare l'impulso espansivo atteso dalla politica di bilancio”. Ma c’è preoccupazione anche per la fuga di capitali esteri dai Btp come non accadeva dal 2012.

L’analisi di Moody’s

Secondo Moody’s, il confronto tra l'Italia e l’Europa "manterrà probabilmente alti e volatili i costi di funding per l'Italia e pone ulteriori rischi al ribasso per l'economia" che "ha già iniziato a rallentare nei primi nove mesi dell’anno”. Per questi motivi di incertezza, l’agenzia di rating nota che “gli investitori stranieri sono stati prevalentemente venditori di asset italiani negli ultimi mesi, un trend che ci aspettiamo continui. A nostro avviso gli investitori retail italiani giocheranno probabilmente un ruolo più importante nel fornire funding al governo”.

Bankitalia: spread rischia di far salire il debito

Sui temi legati alla manovra è intervenuta anche Bankitalia che, nel suo Rapporto sulla stabilità finanziaria, ha spiegato che "un rialzo pronunciato e persistente dei rendimenti, a parità di tassi di crescita nominale dell'economia, aumenta il rischio che la dinamica del debito si collochi su una traiettoria crescente". Il caro-spread negli ultimi sei mesi "ha determinato un'espansione della spesa per interessi di quasi 1,5 miliardi" e "costerebbe oltre 5 miliardi nel 2019 e circa 9 nel 2020 se i tassi dovessero restare coerenti con le attuali aspettative dei mercati. L'impatto dello spread sulle banche italiane si traduce in meno capitale e meno liquidità. E con il calo del Btp si riduce la ricchezza delle famiglie.

L’allarme sulla fuga dei capitali esteri dai Btp

La Banca d’Italia è allarmata anche per le "ingenti vendite da parte degli investitori esteri" dei titoli di Stato italiani. I disinvestimenti hanno ridotto di circa 3 punti nel secondo trimestre la quota degli esteri, al 24%: si tratta della “variazione negativa più alta dal secondo trimestre 2012”, che è proseguita nel terzo trimestre “sebbene a un ritmo più moderato”.

Bankitalia: manovra, moltiplicatori Pil piuttosto alti

La legge di bilancio determinerebbe, nelle valutazioni ufficiali, una maggiore crescita rispetto al tendenziale di circa 0,6 punti percentuali nel 2019, ma "ciò presuppone moltiplicatori di bilancio piuttosto elevati”, secondo Bankitalia, secondo cui il caro-spread "rischia di vanificare l'impulso espansivo atteso dalla politica di bilancio". L'effetto sulla crescita su crescita e debito/Pil dipenderà dunque dalle misure specifiche e dal mantenimento della fiducia degli investitori".

Lo scenario politico

Prosegue intanto il dibattito politico interno e quello a distanza con Bruxelles dopo la bocciatura europea. Il commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici ha teso la mano all’Italia dicendo che “si può trovare un accordo, la nostra porta resta aperta”. Il premier Giuseppe Conte, che sabato è atteso da una cena con il presidente della Commissione Juncker, si è detto “non preoccupato: spiegheremo le nostre ragioni e ci confronteremo molto serenamente in modo spero molto costruttivo”. Un’apertura è arrivata in giornata anche dal vicepremier Luigi Di Maio, secondo cui bisogna “provare un dialogo a oltranza con l’Ue per spiegare la bontà di queste misure e che la manovra può migliorare nel taglio agli sprechi”.

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