Investire in tempi di crisi? Si può, parola di Warren Buffett

Economia

Mariangela Pira

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Finanza & Dintorni

Investire in tempi di crisi? Si può fare e a dirlo è un investitore di tutto rispetto: Warren Buffett. Nel mio blog vi racconto come. Per tutti. 

29 settembre 2008. Due settimane dopo il crack Lehman Brothers: il mercato azionario americano perse 1,2 migliaia di miliardi di dollari del suo valore. Il Dow Jones in quella giornata lasciò sul terreno il 7%. Sembrava davvero che il mondo della finanza si stesse sgretolando. I romani, forse, si sentirono così quanto persero la loro prima, grande battaglia nella foresta di Teutoburgo, nel 9 d.C.

Il dikat in quei gionri era: vendere, vendere, vendere. E tutti vendettero e in modo molto aggressivo. Solo un uomo non lo fece. Uno degli investitori più importanti a Wall Street, Warren Buffett. Dunque investire in tempi di crisi si può? Sì, per l’amministratore delegato del fondo Berkshire Hathaway si può. Buffett in quei giorni difficili stava comprando.

“Compravo titoli azionari americani – ha spiegato – e ho investito pesantemente durante la crisi, da General Electric a Goldman Sachs”. Buffett capiva la severità di quella Pearl Harbor economica. Quindi, vi chiederete, perché comprare azioni in discesa rapida quando chiunque pensava a tenere i soldi sotto il cuscino?  Buffett risponde con la sua regola madre: “sii timoroso quando gli altri sono avidi e sii avido quando gli altri sono timorosi”.

Dal suo punto di vista, per spiegarlo a tutti, il valore di una società che è ritenuta solida e innovativa, continuerà a crescere nel lungo termine, lasciando alle spalle i dolori del breve termine. Certo bisogna stare attenti a capire dove si trovi questo valore. Per Buffett per esempio bisogna stare lontani da società molto speculative o da settori in cui la competitività è molto elevata. “Ma le crisi – prosegue l’investitore, che è anche definito l’oracolo di Omaha (la città da cui proviene negli Stati Uniti) – forniscono anche l’opportunità di acquistare titoli di società solide a prezzi ridicoli”.

Insomma, per Buffett le cattive notizie sono le migliori amiche dell’investitore. Gli permettono di comprare una fetta del futuro di un paese, le sue società migliori, ad un prezzo scontato. Poiché, secondo lui, la gran parte dei gruppi metterà a segno nuovi record in un arco temporale di 5, 10 o 20 anni.

E di fatto è andata così. In questi dieci anni trascorsi dal fallimento di Lehman Brothers l’S&P, uno dei principali indici di borsa americani, ha accresciuto il proprio valore del 130%. Aveste investito 1.000 $ in Apple nell’agosto del 2008, ci avreste guadagnato nove volte, ovvero oltre 9.200 $ nello stesso mese di quest’anno.

La ricetta insomma è semplice (si fa per dire, non tutti hanno il capitale di Buffett): non farsi contagiare né dalla paura né dai facili entusiasmi. Meglio focalizzarsi sui valori concreti, a partire da quanto è indicato nel bilancio di una società. 

 

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