Consob, si dimette il presidente Mario Nava: "Questione solo politica"

Economia
Mario Nava si è dimesso dalla presidenza Consob
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Lega e 5stelle avevano sollevato l'incompatibilità tra il distacco dagli uffici tecnici della Commissione europea e la guida di una Autorithy nazionale. Di Maio: "E ora un servitore dello Stato, non della finanza" 

Il presidente della Consob Mario Nava (CHI È) si è dimesso. Ieri in una nota congiunta, i capigruppo di Lega e 5stelle alla Camera e al Senato erano tornati a sollevare la questione della incompatibilità tra il distacco dagli uffici tecnici della Commissione europea e la guida di una Autorithy nazionale, come la Consob italiana, chiedendo a Nava di dimettersi per sensibilità istituzionale.

Nava: è questione politica

Ma Nava si è difeso e sottolinea che si tratta solo di una questione politica e il non gradimento politico limita l'azione della Consob. "La questione legale della mia posizione amministrativa è stata decisa e validata da ben quattro istituzioni, Commissione europea, Presidenza del Consiglio, Presidenza della Repubblica e Corte dei Conti, e non necessita miei commenti ulteriori. La questione è quindi solo politica", ha affermato in una nota. Poi ha rincarato la dose: "La richiesta di dimissioni per 'sensibilità istituzionale' da parte dei quattro capigruppo di Camera e Senato dei due partiti di maggioranza sono un segnale chiaro e inequivocabile di totale non gradimento politico. Il non gradimento politico limita l'azione della Consob in quanto la isola e non permette il raggiungimento degli obiettivi sopra ricordati. Responsabilmente quindi, senza alcuna vena polemica, e avendo come unico obiettivo l'interesse piu' alto dell'Italia, rimetto con dispiacere le mie dimissioni da Presidente della Consob".

Le reazioni

"Complimenti a chi nel Movimento 5 Stelle non ha mai mollato su questa battaglia. Adesso vi prometto che nomineremo un servitore dello Stato e non della finanza internazionale" ha commentato Luigi Di Maio. "Ringrazio il Dott. Nava per la sensibilità dimostrata con le sue dimissioni. Non si può dirigere un'autorità indipendente mentre si è dipendenti di Bruxelles", ha commentato subito su Twitter Claudio Borghi, portavoce economico della Lega.

Rammarico della Consob

Rammarico è invece stato espresso dalla Consob: "La Commissione esprime rammarico per la decisione del Presidente Nava e gratitudine e apprezzamento per il lavoro sin qui svolto", si legge in una nota diffusa in serata. Matteo Renzi su Twitter ha attaccato l'esecutivo: "Averlo costretto alle dimissioni farà un danno enorme alla credibilità dell'Italia non solo sui mercati. Il tempo sara' galantuomo ma questo è un governo di cialtroni". 

Il caso Nava

Lo scontro scaturisce dal fatto che Nava, funzionario europeo, sia arrivato alla Consob in 'distacco' mentre la legge istitutiva dell'authority richiede ai commissari provenienti da pubbliche amministrazioni di mettersi fuori ruolo. Il caso è esploso a fine luglio, quando il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha chiesto alla Consob gli atti per verificarne la regolarità di una nomina fatta dal governo Gentiloni. Che aveva motivato la scelta del distacco triennale, ritenuto non lesivo dell'indipendenza di Nava, con l'esigenza di salvaguardare una casella dirigenziale in Europa.

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