Dal bando all'aggiudicazione non sono mancate le proroghe, i rilanci e le contestazioni. Una procedura di gara su cui l'Autorità Anticorruzione ha stilato il suo rapporto accogliendo gli aspetti di criticità: ecco come il colosso si è aggiudicato l’acciaieria
Dal bando all'aggiudicazione, proroghe, rilanci e contestazioni. La procedura di gara per l’assegnazione dell’Ilva, vinta dal colosso ArcelorMittal nel giugno del 2017, ha suscitato non poche polemiche, tant’è che l'Autorità Anticorruzione ha stilato un suo rapporto, accogliendo gli aspetti di criticità evidenziati dal ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, su segnalazione del governatore della Puglia Michele Emiliano. Il vicepremier ha convocato un tavolo sull’Ilva, fissato per domani 30 luglio, "perché ArcelorMittal ha chiesto di poter illustrare a tutti gli stakeholder le proprie proposte". Un tavolo a cui però non parteciperanno il sindaco di Taranto né altri primi cittadini della zona, nonostante l’invito di Di Maio. Oltre ad ArcelorMittal e ai sindacati, sono stati infatti convocati anche i sindaci delle città coinvolte, i governatori di tre Regioni, la Confindustria di Taranto e quella di Genova, l'Autorità portuale ligure, il prefetto di Taranto. Un vertice che potrebbe essere decisivo per il futuro dell’acciaieria, il cui iter per l’assegnazione inizia esattamente il 4 gennaio 2016 con la firma del ministro Federica Guidi al decreto per autorizzare la cessione di Ilva ai privati avviando la procedura. Ecco tutte le tappe.
5 gennaio 2016
Sui maggiori giornali internazionali e nazionali viene pubblicato il bando di gara con l'invito a manifestare interesse per Ilva. Il termine ultimo è fissato in 30 giorni a partire dal 10 gennaio. Bisogna fare in fretta perché il nono decreto sull'Ilva, firmato da Guidi, impone che il Piano ambientale sia ultimato per la fine dell'anno. Il termine era già stato prorogato dal 4 agosto 2016 fissato dal decreto (l'ottavo) Salva-Ilva che metteva il gruppo siderurgico in Amministrazione Straordinaria.
10 febbraio 2016
Si chiude il termine per le manifestazioni di interesse, che sono 29, e viene fatta una prima scrematura. Fra i nomi appaiono Arvedi, Marcegaglia, Arcelor Mittal. C'è il gruppo brasiliano Csn (Compahia siderurgica national) Steel. Jindal e Luxottica, che poi formeranno la cordata Acciaitalia con Cdp, restano alla finestra.
10 giugno 2016
L'allora neo ministro Carlo Calenda firma il decimo decreto Ilva che permette ai nuovi acquirenti di modificare e integrare il Piano ambientale e vengono concessi altri 18 mesi di proroga per la realizzazione. Il governatore della Puglia Michele Emiliano annuncia ricorso.
30 giugno 2016
Scade l'ultimo termine per la presentazione delle "offerte iniziali". Bisogna sottolineare che, nel mese di maggio, il termine per l'elaborazione di queste offerte era stato più volte rimandato su richiesta dei partecipanti. A questo punto restano soltanto due cordate in corsa: AmInvestco con ArcelorMittal all'85% e Marcegaglia al 15% e Acciaitalia con soci tutti italiani: Arvedi, Cdp, e Delfin di Del Vecchio, società che si è costituita solo due giorni prima.
30 dicembre 2016
Quasi in sordina nel Milleproroghe di fine anno viene ulteriormente allungato il termine per l'ultimazione del Piano ambientale, che slitta al 2023.
6 marzo 2017
Scade termine per le "offerte vincolanti". Nel frattempo alla cordata Acciaitalia si è unito il colosso siderurgico indiano Jsw guidato da Saijan Jindal.
26 maggio 2017
I Commissari straordinari scelgono la cordata ArcelorMittal-Marcegalia riunita nella joint-venture AmInvetCo. Nel Piano di Arcelor sono chiesti 6mila esuberi a fine piano. I sindacati alzano le barricate. Jindal incontra il ministro Calenda e tenta di rilanciare sul prezzo.
I giorni dei rilanci
Jindal e Del Vecchio da soli tentano un rilancio: il Mise chiede un parere all'Avvocatura dello Stato per sapere se rilanci siano possibili. Cdp e Arvedi escono da "Acciaitalia". L'Avvocatura dello Stato risponde che rilanci "solo sul prezzo non sono ammissibili".
3-5 giugno 2017: Calenda firma l'assegnazione
Acciaitalia con soli Jindal e Del Vecchio presenta una nuova offerta complessiva che però viene bocciata. Calenda afferma: "Le procedure di gara non si cambiano in corsa o ex post". Dopo due giorni, il 5 giugno, Carlo Calenda firma decreto di assegnazione ad ArcelorMittal.