Fincantieri, la Francia nazionalizza i cantieri STX

Economia

"Il nostro obiettivo è difendere gli interessi strategici del Paese": ha dichiarato il ministro dell'Economia Bruno Le Maire. Macron a Gentiloni: "Soluzione temporanea"

La Francia ha deciso di esercitare il suo diritto di prelazione e nazionalizzare i cantieri navali Stx di Saint-Nazaire. La conferma è arrivata dal ministro dell'Economia Bruno Le Maire: "Il nostro obiettivo è difendere gli interessi strategici della Francia" ha dichiarato. Il presidente Macron aveva espresso l’intenzione di nazionalizzare qualora l’Italia non avesse accettato di rivedere gli accordi attuali e arrivare a un controllo paritetico di Stx France tra Fincantieri, che ha acquistato il 66,66%, e gli azionisti francesi. "Non accettiamo ultimatum" era stata la risposta del governo italiano.

Decisione temporanea

Le Maire ha spiegato che la scelta di nazionalizzare è stata presa per garantire l'occupazione e potenziare la competitività dei cantieri navali. La decisione di esercitare il diritto di prelazione sarebbe però temporanea e avrebbe lo scopo di dare alla Francia "il tempo di negoziare nelle migliori condizioni possibili la partecipazione di Fincantieri ai cantieri navali di Saint-Nazaire per costruire un progetto europeo solido e ambizioso". Il titolare dell'Economia ha annunciato anche che il 1 agosto sarà a Roma per incontrare il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e dello Sviluppo economico Carlo Calenda: “Padoan e Calenda, sono amici, poi ognuno difende legittimamente gli interessi del proprio Paese. Loro vogliono un controllo più stretto, noi pensiamo che 50-50 ci sembrava un buon accordo. Questo fa parte dei negoziati, fa parte della vita" ha aggiunto. 

Castaner smentito

La scelta di Parigi era stata anticipata dal quotidiano francese Le Monde.fr: "Emmanuel Macron ha deciso di nazionalizzare Stx piuttosto che affidarne le chiavi al gruppo italiano Fincantieri, ritenuto problematico". Un netto cambio di rotta del governo francese netto e repentino. "Non intendiamo nazionalizzare Stx perché i partner italiani sono partner di maggioranza", aveva detto il portavoce del governo francese Christophe Castaner all'emittente Bfm-Tv Rmc pochi minuti prima dell'annuncio di Le Monde. Castaner aveva sottolineato però l’intenzione dell’esecutivo d’oltralpe di  affermare il ruolo della Francia nel cantiere Stx, dato il suo valore strategico per l’economia. "È normale che lo stato abbia alzato i toni. È come nelle relazioni diplomatiche. È necessario avere qualche arma che permetta di negoziare al meglio", aveva concluso Castaner.

Macron chiama Gentiloni: "Soluzione temporanea"

Il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha ricevuto nel pomeriggio una telefonata del Presidente francese Emmanuel Macron. Al centro del colloquio, definito cordiale, il tema dei migranti, la Libia e, appunto, la questione Fincantieri/STX Saint-Nazaire. Nel corso del colloquio, riferiscono fonti dell'Eliseo, Macron avrebbe spiegato al premier italiano che "non si può parlare di nazionalizzazione, quella trovata è una soluzione transitoria. Quella di oggi era una data limite imposta giuridicamente per esercitare un diritto di prelazione"

Padoan e Calenda: "Decisione francese grave e incomprensibile"

Dura nota dei ministri Calenda e Padoan che definiscono la decisione di Parigi "grave e incompensibile".  Gli accordi, ricordano i ministri, "garantivano la tutela dei livelli occupazionali in Francia e del know-how francese attraverso una governance equilibrata e in una prospettiva autenticamente europea". "Riteniamo che a fronte degli impegni già assunti da Fincantieri a tutela degli interessi francesi non sussista alcun motivo perché la società italiana, leader del settore, non possa detenere la maggioranza di STX, societa' fino ad oggi sotto controllo di un gruppo coreano per i due terzi del capitale sociale" precisano aggiungendo che "riceveremo il ministro Le Maire martedì prossimo a Roma e ascolteremo la proposta del Governo francese partendo da questo punto saldo. Nazionalismo e protezionismo non sono basi accettabili su cui regolare i rapporti tra due grandi paesi europei. Per realizzare progetti condivisi servono fiducia e rispetto reciproco". 

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