Vertice al Mise tra governo, sindacati e azienda dopo la presentazione del piano di risanamento, che prevede circa 2.500 esuberi tra personale di terra e di volo. Il ministro dei Trasporti: “Continueremo a lavorare”. L’ad Ball: “Collaboriamo tutti per la sopravvivenza della compagnia”
La criticità della situazione di Alitalia era già nota: “Abbiamo cominciato a lavorare e continueremo a lavorare, dobbiamo fare approfondimenti”. Così il ministro dei Trasporti Graziano Delrio al termine dell'incontro di oggi al Mise con sindacati, azienda e i ministri dello Sviluppo, Carlo Calenda, e del Lavoro, Giuliano Poletti. Un incontro avvenuto in una giornata di sciopero nazionale che ha causato forti disagi ai passeggeri.
Il governo, che ha escluso un intervento diretto nel salvataggio di Alitalia, ha intenzione di approfondire il piano presentato dalla compagnia aerea: un piano che prevede 2.037 esuberi tra il personale di terra e un taglio ai salari di piloti e assistenti di volo fino al 32%. Altri 400 esuberi potrebbero esserci tra il personale navigante per il quale in agosto scade il contratto di solidarietà.
Nei prossimi giorni partiranno tavoli tecnici per approfondire i numeri e la solidità del piano, mentre il 30 marzo ci sarà un nuovo incontro con i ministri. Secondo i sindacati, che hanno proclamato uno sciopero di 24 ore per il 5 aprile contro i tagli, oggi non si è parlato dell'ipotesi di una garanzia pubblica per sbloccare la ricapitalizzazione di Alitalia.
L’ad di Alitalia Cramer Ball, uscendo dal Mise, ha ringraziato pubblicamente il governo per l’impegno nella vertenza e ha assicurato che la compagnia lavorerà “insieme ai sindacati in maniera positiva per far sopravvivere Alitalia”. L'ex compagnia di bandiera, partecipata al 49% dalla linea degli Emirati Etihad, impiega attualmente 12.500 persone. Per tornare all’utile - dalle attuali perdite di 500.000 euro giornalieri - Alitalia punta a tagliare i costi di 1 miliardo entro il 2019.
Giornata di scioperi nel comparto aereo – Oggi il trasporto aereo è stato pesantemente condizionato da due scioperi a carattere nazionale: il primo di 24 ore - ad eccezione delle fasce garantite 7-10 e 18-21 – è stato proclamato dal sindacato autonomo Cub Trasporti; il secondo, invece, ha interessato i controllori di volo nella fascia oraria 13-17 ed è stato indetto dalle sigle sindacali Filt-Cgil, Fit Cisl, Uilt, Ugl-Ta e Unica. Già nei giorni scorsi Alitalia, in vista della doppia agitazione, aveva comunicato di essere stata costretta a cancellare il 40% dei voli programmati sia nazionali sia internazionali, per un totale di 220 voli.
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