Il ministro dell'Economia intervistato dal direttore Sarah Varetto: ""Il referendum non avrà effetti sulla manovra". E ancora: "Non rischiamo una situazione come quella del 2011. Serve un governo politico per le fare le riforme". L'INTEGRALE
Una eventuale vittoria del "No" al referendum del 4 dicembre (SPECIALE) non avrà "assolutamente" effetti sull'approvazione della manovra. Così il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan intervistato dal direttore di Sky TG24 Sarah Varetto (L'INTERVISTA INTEGRALE).
"In disaccordo con l'Economist" - Quanto alla posizione del settimanale britannico Economist, che si è schierato per il "No", il ministro ha detto: "Sono in totale disaccordo sia sul giudizio sulla riforma sia sul ruolo di un governo tecnico. Al Paese serve un governo politico che continui a fare le riforme, cioè questo governo".
"Non rischiamo situazione 2011" - Rispondendo a una domanda sul rischio di attacchi speculativi e disgregazione dell'area euro, in caso di vittoria del No al referendum costituzionale, Padoan ha detto: "Mi sembra uno scenario da escludere. Quello che osserviamo è che i mercati finanziari sono in attesa con un minimo di apprensione su una cosa molto semplice, se in Italia continuerà o meno la politica riformatrice. I mercati vogliono continuare a credere nell'Italia e proseguire questa esperienza", ha aggiunto il ministro. Per Padoan non si rischia nemmeno una crisi come quella del 2011 perché "i fondamentali sono migliorati, l'economia cresce, c'è più occupazione, il debito e la finanza pubblica sono sotto controllo e anche il sistema bancario sta uscendo da una fase difficile e si sta rafforzando".
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L'ipotesi governo Padoan - "Un governo Padoan? Se vince il No, cosa che non credo, spetterà al presidente della Repubblica decidere i passi successivi, e non dico altro", ha spiegato il responsabile dell'Economia. E alla domanda se resterebbe ministro anche con un governo diverso, Padoan ha aggiunto: "Ho accettato con senso di onore per il compito che sto svolgendo e dipenderà dal nuovo governo - se ce ne sarà uno, ma non credo - decidere quale sarà la sua composizione".
Il caso Mps - Il ministro dell'Economia infine esclude un nesso diretto tra l'aumento di capitale di Banca Mps e il referendum del 4 dicembre: “Il piano funziona, poi è chiaro che siamo in una fase di incertezza, un'incertezza che però i mercati stanno già introiettando. Hanno in qualche modo fissato un prezzo all'incertezza e quindi i mercati danno segnali meno preoccupanti di quel che può sembrare”.