Istat, occupazione in crescita. Mattarella: "L'Italia sta ripartendo"

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Aumentano i lavoratori a tempo indeterminato e le persone occupate sono 242.000 in più rispetto al primo trimestre 2015. Renzi: "Aver eliminato articolo 18 aiuta ad assumere, non a licenziare"

Nei primi tre mesi del 2016 si è registrato un aumento dell’occupazione in Italia rispetto allo stesso periodo del 2015. Lo comunica l’Istat, precisando che la ragione principale di questa crescita è l’incremento dei dipendenti a tempo indeterminato (+0,5%). Fiducioso il presidente Mattarella: “L’Italia sta ripartendo”.

 

Meno disoccupati tra i giovani - Il tasso di disoccupazione è pari all’11,6%, in calo di quasi un punto percentuale rispetto al primo trimestre del 2015, e in particolare nella fascia d’età 15-24 anni scende dal 38,7% al 37,9%.

 

<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr">I trim 2016: +242mila occupati in un anno, soprattutto uomini <a href="https://t.co/aZYqScU4Br">https://t.co/aZYqScU4Br</a></p>&mdash; Istat (@istat_it) <a href="https://twitter.com/istat_it/status/740818456937922560">9 giugno 2016</a></blockquote>
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Più indeterminati e meno a termine - L’aumento degli occupati, oltre che dall’incremento dei lavoratori a tempo indeterminato, è influenzato anche dal calo del 2,4% di quelli a termine (-57.000) e dalla stabilità degli indipendenti: le persone con un impiego sono 242.000 in più rispetto al periodo gennaio-marzo dell’anno scorso.

 

Mattarella: “Segnali di riavvio” - "L'Italia sta gradualmente ripartendo – ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio all'assemblea di Confcommercio  - I segnali di riavvio dell'economia, seppur ancora contenuti e soggetti a incertezza, sono sostenuti dalla domanda interna, che evidenzia l'importanza dei consumi delle famiglie".

Renzi: "Aver tolto art. 18 permette di assumere" - Anche Renzi, intervenendo all'assemblea di Confcommercio, ha commentato i dati dell'Istat: "qualsiasi paese che non vive di rancore ideologico dovrebbe accoglierli con uno sguardo sorridente". Il premier ha poi aggiunto che "aver cancellato l'articolo 18 non ha tolto diritti, non ha permesso di licenziare ma di assumere", ma ha poi sottolineato che "i risultati sono sì positivi, ma non ancora sufficienti a rilanciarci".

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