Borse, altro giorno di tensioni. Milano perde il 3,2%, Tokyo -5,4%

Economia

Dopo il tonfo del Giappone, anche il Vecchio Continente chiude in negativo: bruciati 130 miliardi. Piazza Affari sprofonda dopo una seduta contrastata: è uno dei listini peggiori d'Europa. Forti vendite sulle banche. Molti titoli sospesi per i ribassi. La paura riporta lo spread sopra 150 punti (poi ha chiuso a 144)

Un'altra giornata di tensione sui mercati finanziari. Dopo il lunedì nero e il tonfo della Borsa di Tokyo, che ha chiuso la seduta con un -5,4%, anche le piazze europee, nonostante un tentativo di rimbalzo a inizio seduta, sono state trascinate giù dai titoli bancari. Crollo per la Borsa di Milano, uno dei listini peggiori del Vecchio Continente: l'indice Ftse Mib ha chiuso in perdita del 3,21% a 15.913 punti. Forti vendite sulle banche: Carige -10%, Ubi, Banco popolare e Bpm -8%, Unicredit -7%, Intesa -6%. Molti i titoli sospesi per i ribassi.

Bruciati 130 miliardi di euro - Ancora una giornata difficile, quindi, per le Borse europee: l'indice Stoxx 600, che fotografa l'andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, ha ceduto l'1,48%, che equivale a 130 miliardi di euro bruciati nella seduta. Piazza Affari da sola, con un calo del 2,96% dell'indice Ftse All share, ha “perso” 13 miliardi di capitalizzazione. "Il mondo finanziario arranca. L'Italia non è l'epicentro della crisi, che purtroppo ha molte cause: petrolio, tensioni geopolitiche, paesi ex emergenti": questo il commento del premier Matteo Renzi nell'-e-news.

Spread sopra 150 punti -
La paura ha riportato lo spread fra Btp e Bund decennali sopra 150 punti base: a 154, nuovo massimo da luglio. Il tasso del titolo decennale italiano si è portato all'1,76%, picco da settembre scorso. Alla fine lo spread tra Btp e Bund tedeschi ha chiuso a 144,8 punti base, con il rendimento del decennale italiano all'1,68%.

Tokyo in picchiata  -
La Borsa di Tokyo ha terminato gli scambi con un tonfo del 5,4%, bruciando 918,86 punti, fino a quota 16.085,44: l'indice Nikkei, che ha segnato una perdita intraday di quasi 1.000 punti (la peggiore da maggio 2013), ha scontato il crollo di lunedì di Wall Street e il brusco apprezzamento dello yen sul dollaro, superiore al 2%.

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