La netta vittoria dei conservatori fa crescere la borsa inglese, piacciono i risultati in campo economico del premier e la stabilità politica per i prossimi 5 anni. Ridimensionato il pericolo euro-scettico dello Ukip
Mercati sorpresi ma soddisfatti. Tutti spiazzati, oltre la Manica, dai sondaggi della vigilia: anche chi è più avvezzo a fiutare il vento, come agenzie di scommesse, finanzieri della city e broker. La netta vittoria del partito conservatore di David Cameron ha sorpreso anche gli operatori dei mercati, che certo però non possono dirsi delusi (LE REAZIONI - TUTTI I VIDEO). Le prime reazioni sui mercati, in effetti, sono state positive su tutti gli indicatori: l'indice azionario FTSE100 ha accelerato al rialzo, la Sterlina ha guadagna terreno sulle altre divise, gli acquisti sui Gilt (i titoli di stato di sua maestà) si sono intensificati (e infatti il rendimento del decennale è diminuito in poche ore del 3%, molto per un bond solitamente stabile nei suoi valori).
Sconfitti gli euro-scettici, Cameron cavalca il referendum - Operatori finanziari ottimisti per due motivi su tutti. Anzitutto, la continuità di altri 5 anni di governo tories (le borse tradizionalmente amano sia i conservatori, sia più in generale la stabilità politica). E poi anche per la fragorosa sconfitta degli euro-scetticci: lo Ukip è passato dal 26% raccolto alle Europee, quando si impose come primo partito, a poco più del 10%, che per effetto del sistema elettorale maggioritario secco, si traduce in un solo seggio. Certo, il messaggio euroscettico è stato cavalcato, in campagna elettorale, proprio da Cameron, che ha confermato la volontà di arrivare a un referendum per l'uscita dall'Ue per la fine del 2017: ma nella city la mossa viene letta quasi esclusivamente come un modo per attrarre i voti dello Ukip, e poi si vedrà.
Economia in salute, meglio del resto d’Europa - Di certo, il successo dei tories è dovuto in modo più marcato ai risultati in campo economico del governo uscente: con una disoccupazione scesa al 5,5% e una ripresa iniziata molto prima del resto d'Europa, Cameron ha ottimi risultati da esibire. Grazie anche al ruolo della Banca centrale: la Bank of England ha iniziato già nel 2008 (due anni prima dell'ascesa di Cameron) a iniettare liquidità nel sistema bancario, in scia alle politiche della FED americana. E la crescita del PIL dovrebbe proseguire, all'insegna delle stabilità.
Banche, petrolio e utilities sugli scudi - I settori che più potrebbero beneficiare della vittoria dei conservatori sono quelli dell’industria petrolifera e delle utilities, oltre al comparto bancario e finanziario, tradizionalmente più filo-conservatore. “I titoli azionari di queste società sono subito saliti molto, nel venerdì post-elettorale – spiega Filippo Diodovich, analista di Ig, broker basato proprio a Londra – fin dalle prime battute della seduta. Nel programma elettorale del Labour party, infatti, c’era la proposta di bloccare gli aumenti delle tariffe di luce e gas delle società cosiddette utility, quelle che forniscono questi servizi. E anche degli incentivi alle energie rinnovabili, che avrebbero penalizzato il settore petrolifero”.
Sconfitti gli euro-scettici, Cameron cavalca il referendum - Operatori finanziari ottimisti per due motivi su tutti. Anzitutto, la continuità di altri 5 anni di governo tories (le borse tradizionalmente amano sia i conservatori, sia più in generale la stabilità politica). E poi anche per la fragorosa sconfitta degli euro-scetticci: lo Ukip è passato dal 26% raccolto alle Europee, quando si impose come primo partito, a poco più del 10%, che per effetto del sistema elettorale maggioritario secco, si traduce in un solo seggio. Certo, il messaggio euroscettico è stato cavalcato, in campagna elettorale, proprio da Cameron, che ha confermato la volontà di arrivare a un referendum per l'uscita dall'Ue per la fine del 2017: ma nella city la mossa viene letta quasi esclusivamente come un modo per attrarre i voti dello Ukip, e poi si vedrà.
Economia in salute, meglio del resto d’Europa - Di certo, il successo dei tories è dovuto in modo più marcato ai risultati in campo economico del governo uscente: con una disoccupazione scesa al 5,5% e una ripresa iniziata molto prima del resto d'Europa, Cameron ha ottimi risultati da esibire. Grazie anche al ruolo della Banca centrale: la Bank of England ha iniziato già nel 2008 (due anni prima dell'ascesa di Cameron) a iniettare liquidità nel sistema bancario, in scia alle politiche della FED americana. E la crescita del PIL dovrebbe proseguire, all'insegna delle stabilità.
Banche, petrolio e utilities sugli scudi - I settori che più potrebbero beneficiare della vittoria dei conservatori sono quelli dell’industria petrolifera e delle utilities, oltre al comparto bancario e finanziario, tradizionalmente più filo-conservatore. “I titoli azionari di queste società sono subito saliti molto, nel venerdì post-elettorale – spiega Filippo Diodovich, analista di Ig, broker basato proprio a Londra – fin dalle prime battute della seduta. Nel programma elettorale del Labour party, infatti, c’era la proposta di bloccare gli aumenti delle tariffe di luce e gas delle società cosiddette utility, quelle che forniscono questi servizi. E anche degli incentivi alle energie rinnovabili, che avrebbero penalizzato il settore petrolifero”.