Ottimi risultati nei primi tre mesi dell'anno per l'azienda di Cupertino. A trainare ricavi e profitti sono le vendite dello smartphone in Oriente. E intanto si registra il sorpasso dei Mac sull’iPad, a certificare il declino dei tablet. I DATI
La parola grazie non l'ha pronunciata, ma di certo Tim Cook un po' di riconoscenza alla classe media cinese sente di doverla. E infatti, a margine della comunicazione dei risultati relativi ai primi tre mesi del 2015, l'amministratore delegato di Apple ha reso il giusto tributo ai nuovi benestanti della Repubblica Popolare che hanno consentito alla sua azienda di superare un'altra volta le aspettative degli analisti e di chiudere un altro trimestre da applausi. La Mela ha infatti denunciato 58 miliardi di dollari di ricavi (più 27 % rispetto allo stesso periodo dello scorso anno) e 13,6 miliardi di profitti, con una crescita del 33 % rispetto a 12 mesi addietro.
A trainare i risultati sono state le vendite di iPhone che nel periodo gennaio-marzo hanno superato i 61 milioni di unità (più 40 % rispetto allo stesso periodo del 2014) generando 40,3 miliardi di ricavi (più 55 %). Ma se si guarda ai risultati per aree geografiche, si scopre che è stata la Cina (tenendo conto anche di Hong Kong e Taiwan) a guidare la corsa. Le entrate da quella parte del mondo hanno raggiunto infatti quota 16,1 miliardi con un balzo in avanti del 71 % rispetto al medesimo trimestre del 2014. E Tim Cook non ha mancato di manifestare il suo apprezzamento. “Non ho mai visto così tanta gente approdare alla classe media come in Cina ed è lì che il grosso delle nostre vendite si sta verificando”, ha detto commentando le performance orientali della sua società.
Il secondo mercato - Con questo risultato, maturato grazie anche alle festività per il capodanno cinese che cade a febbraio, la “Grande Cina” è diventato il secondo mercato per Apple davanti all'Europa e dietro alle Americhe. Nel Vecchio Continente l'azienda ha infatti prodotto ricavi per 12,2 miliardi di dollari (più 12 %) mentre dall'altra parte dell'Atlantico ha totalizzato 21,3 miliardi.
Cala la vendita di iPad - Dal punto di vista dei prodotti i primi tre mesi del 2015 (che, dal punto di vista fiscale, per Apple sono considerati il secondo trimestre dell'anno), hanno confermato il declino dell'iPad. Le vendite di tavolette sono calate ancora scendendo a 12,6 milioni di modelli (meno 23 %) con ricavi che si sono fermati a 5,4 miliardi di dollari (meno 29 %). A conferma della “crisi” dei tablet marchiati Mela è arrivato il “sorpasso” da parte dei Mac che, nel loro complesso, hanno portato nella casse della società fondata da Steve Jobs 5,6 miliardi. Un po' di speranza per le tavolette arriva comunque proprio dalla Cina. Secondo Cook, da quelle parti le vendite di questa categoria di prodotti hanno toccato il massimo storico.
A trainare i risultati sono state le vendite di iPhone che nel periodo gennaio-marzo hanno superato i 61 milioni di unità (più 40 % rispetto allo stesso periodo del 2014) generando 40,3 miliardi di ricavi (più 55 %). Ma se si guarda ai risultati per aree geografiche, si scopre che è stata la Cina (tenendo conto anche di Hong Kong e Taiwan) a guidare la corsa. Le entrate da quella parte del mondo hanno raggiunto infatti quota 16,1 miliardi con un balzo in avanti del 71 % rispetto al medesimo trimestre del 2014. E Tim Cook non ha mancato di manifestare il suo apprezzamento. “Non ho mai visto così tanta gente approdare alla classe media come in Cina ed è lì che il grosso delle nostre vendite si sta verificando”, ha detto commentando le performance orientali della sua società.
Il secondo mercato - Con questo risultato, maturato grazie anche alle festività per il capodanno cinese che cade a febbraio, la “Grande Cina” è diventato il secondo mercato per Apple davanti all'Europa e dietro alle Americhe. Nel Vecchio Continente l'azienda ha infatti prodotto ricavi per 12,2 miliardi di dollari (più 12 %) mentre dall'altra parte dell'Atlantico ha totalizzato 21,3 miliardi.
Cala la vendita di iPad - Dal punto di vista dei prodotti i primi tre mesi del 2015 (che, dal punto di vista fiscale, per Apple sono considerati il secondo trimestre dell'anno), hanno confermato il declino dell'iPad. Le vendite di tavolette sono calate ancora scendendo a 12,6 milioni di modelli (meno 23 %) con ricavi che si sono fermati a 5,4 miliardi di dollari (meno 29 %). A conferma della “crisi” dei tablet marchiati Mela è arrivato il “sorpasso” da parte dei Mac che, nel loro complesso, hanno portato nella casse della società fondata da Steve Jobs 5,6 miliardi. Un po' di speranza per le tavolette arriva comunque proprio dalla Cina. Secondo Cook, da quelle parti le vendite di questa categoria di prodotti hanno toccato il massimo storico.