Confcommercio: "Dal 2011 tasse sulla casa salite del 115%"

Economia
imu_tasse

Secondo il centro studio dell'associazione, nei prossimi anni rischia di abbattersi sui contribuenti italiani un'ulteriore stangata da 72 miliardi di euro. Negli ultimi 10 anni inoltre le tasse locali sono più che raddoppiate

Si fa sempre più pesante la tassazione sulla casa per gli italiani, secondo i dati diffusi da Confcommercio. L'insieme delle imposte sugli immobili negli ultimi quattro anni è infatti aumentato del 115%. Solo nel 2014 la tassazione è aumentata del 14,7% rispetto al 2013 a 31,88 miliardi di euro. Inoltre, le famiglie in media spendono 4.200 euro di tasse locali. E nei prossimi anni potrebbe anche andare peggio. Se dovessero scattare le clausole di salvaguardia della legge di stabilità sui contribuenti italiani potrebbe abbattersi una stangata di 72 miliardi. Secondo il direttore dell'Ufficio studi, Mariano Bella, "la crescita  della tassazione immobiliare violentissima riduce anche il rendimento  netto degli immobili, crollano i prezzi e questo incide sulla  riduzione dei consumi perché ci si sente più poveri".

Tasse locali più che raddoppiate - Altra grande "mannaia" sui contribuenti italiani - si legge nella ricerca di Confcommercio - viene dalle tasse locali, più che raddoppiate in 10 anni visto che sono passate dal 2,9% del Pil al 6,5%. In termini nominali il prelievo è passato dai 28,7 miliardi del 1995 ai 104,7 miliardi del 2014 e in media ogni famiglia italiana spende 4.200 euro per tasse locali.

Federalismo fiscale iniquo - Confcommercio sottolinea quindi che il federalismo fiscale genera iniquità e  incertezza oltre a maggiori tasse in certe zone del Sud dove è incompiuto. A parità di imponibile Irap e Irpef, di 50.000 euro, infatti, un contribuente che abita nel Lazio, in Campania o in Calabria verserà 2.350 euro in più rispetto a un altro che, ad esempio risiede in Sardegna, dove si registra il più basso gettito. Se infatti in  Campania e Calabria il gettito è di 19.220 euro (38,44%) e nel Lazio  di 19.020 euro (38,04%), in Sardegna il gettito è di 16.870 euro  (33,74%). Dallo studio si osserva inoltre che, rispetto alla Lombardia, la differenza di gettito è di 850 euro in più, tra l'altro, "a servizi spesso peggiori corrispondono imposte maggiori, con una perdita di reddito netto rispetto ai minimi di oltre il 7%".

Sangalli: "Meno tasse per la crescita" - Dati che hanno fatto dire al presidente della Confcommercio Sangalli che "dai dati dell'analisi emergono diverse criticità e le tasse e la spesa pubblica hanno registrato una crescita costante". Secondo il presidente di Confcommercio, "bisogna interrompere il circolo vizioso che porta all'aumento della fiscalità. Siamo di fronte - ha detto - a un federalismo incompiuto che non migliora i servizi ma aumenta gli oneri a carico dei cittadini". In estrema sintesi, per Sangalli, "con meno tasse e meno spesa pubblica improduttiva potremmo ricordare il 2015 come l'anno della ripresa".

Economia: I più letti

[an error occurred while processing this directive]