La Grecia chiede un'estensione del programma di sostegno di sei mesi. No netto dal tedesco Schaeuble, ma segnali di apertura arrivano dalla cancelliera: "Clima costruttivo". I ministri delle Finanze dell'Eurozona si incontreranno per discuterne
La lettera di Atene - Nella sua richiesta a Bruxelles, Atene si impegna a mantenere "l'equilibrio di bilancio" nei sei mesi di estensione del programma di assistenza finanziaria. Nel frattempo partirà un negoziato per ridurre il debito e per avviare un programma a lungo termine di crescita economica.
#Eurogroup Friday in Brussels as of 15.00.
— Jeroen Dijsselbloem (@J_Dijsselbloem) 19 Febbraio 2015
“Abbiamo inviato una proposta – ha detto il governo – nel rispetto del mandato popolare, che difende la nostra dignità sociale e che, nello stesso tempo, sia accettabile dai nostri partner". L'allungamento del prestito di 6 mesi ha come obiettivo quello di "fornire un 'ombrello' protettivo al sistema finanziario" e Atene spiega di aver richiesto l'estensione per avere il tempo necessario "senza ricatti e deficit di tempo" a negoziare un nuovo accordo con l'Europa per una crescita economica dal 2015 al 2019. La Grecia chiede una riduzione del debito, nell'ambito dell'impegno del 2012 dei ministri delle Finanze europei a ridurre ulteriormente il debito greco. Inoltre la richiesta di Atene include l'impegno della Grecia a far fronte all'evasione fiscale e la corruzione, per combattere la "crisi umanitaria" e far ripartire l'economia.
Germania: "Da lettera nessuna soluzione sostanziale" - In attesa della riunione dei ministri delle Finanze dell'Eurozona, il governo tedesco aveva fatto sapere di respingere di fatto la proposta. Lo scrive la Dpa, citando il portavoce del ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble. "La lettera di Atene non presenta alcuna proposta di soluzione sostanziale" e "non corrisponde ai criteri concordati lunedì dall'Eurogruppo" dice Martin Jaeger. Smorza però i toni il vicecancelliere tedesco Sigmar Gabriel secondo cui "la proposta scritta del governo greco per le trattative sul prosieguo del programma di riforme è un primo passo nella direzione giusta".
Ue: "Da Atene segnale positivo" - Conciliante anche la reazione della Commissione Ue, con il portavoce del presidente Jean Claude Juncker cha aveva definito la lettera "un segno positivo che spiana la strada ad un compromesso ragionevole nell'interesse di tutta l'Eurozona".