Il rapporto "Going for Growth" dell’organizzazione francese si riferisce al 2013. Monito sulla scuola: "Si investe poco”. Istat: il Prodotto interno lordo pro capite nel Mezzogiorno è la metà di quello del Centro-Nord, Milano è la provincia più ricca
Ocse: “Italia riduca la tassazione sul lavoro” - L'Italia deve "migliorare l'efficienza della struttura fiscale", perché "il peso delle tasse per i lavoratori a basso salario è alto, il codice fiscale è troppo complicato e l'evasione è alta". Al nostro Paese viene raccomandato, in particolare, di ridurre "le distorsioni e gli incentivi a evadere, riducendo i tassi di imposizione nominali elevati e abolendo molte spese fiscali", e "l'instabilità della legislazione, anche evitando misure temporanee". Inoltre, secondo l'Ocse l'Italia dovrebbe "continuare a ridurre la tassazione del lavoro, quando la situazione di bilancio lo permette, puntando a incoraggiare domande e offerta di lavoro".
Ocse: “Sulla scuola l’Italia investe poco e non è efficiente” – Nel suo rapporto l’Ocse critica poi fortemente il nostro Paese sulla scuola. L'Italia deve "migliorare equità ed efficienza" del suo sistema educativo, che "ha un basso rapporto tra qualità e costo e dovrebbe fare di più per migliorare le opportunità per i meno qualificati". In particolare l’organizzazione francese critica l’Italia per la spesa per l'istruzione "scesa ben al di sotto della media" e per i numerosi cambi, "tre in quattro anni", al vertice dell'agenzia per la valutazione della scuola.
Istat: Pil pro-capite Mezzogiorno metà del Centro-Nord - Contemporaneamente alla diffusione del rapporto Ocse arrivano anche i dati dell’Istat sui conti economici regionali. Il Mezzogiorno, con un Pil pro capite di 17,2 mila euro, presenta "un differenziale negativo molto ampio" con il resto del Paese: il suo livello è inferiore del 45,8%, quindi quasi dimezzato, rispetto a quello del Centro-Nord. La provincia più ricca è Milano. Tra le zone più povere d'Italia c'è invece il Medio Capidano (Sanluri e Villacidro). Nel dettaglio, "nel 2012 Milano è la provincia con i più elevati livelli di valore aggiunto per abitante, pari a 46,6 mila euro; segue Bolzano". Le province che hanno "i più bassi livelli sono Medio Campidano e Agrigento, con circa 12 mila euro, e Barletta-Andria-Trani e Vibo Valentia con meno di 13 mila euro".
#Pil per abitante 2013: 33,5mila euro nel Nord-ovest, 31,4mila euro nel Nord-est e 29,4mila euro al Centro http://t.co/wmvXNsSieC
— Istat (@istat_it) 9 Febbraio 2015
Redditi, 26% sotto 10mila euro, solo 2,4% sopra 70.000 - Dai dati dell'Istat, relativi al 2012, emerge inoltre che un quarto dei 'portafogli' degli italiani è sotto i 10mila euro, mentre meno di 3 su 100 sforano i 70mila. In particolare: "Oltre la metà dei redditi lordi individuali (54%)" è tra 10.001 e 30.000euro annui, il 25,8% è sotto i 10.001 e il 17,6% è tra 30.001 e 70.000. Solo il 2,4% supera i 70.000 euro".
L'Istat rileva anche che in Italia il costo medio del lavoro dipendente, al lordo delle imposte e dei contributi sociali, è di 30.953 euro all'anno. Il lavoratore, sotto forma di retribuzione netta, ne percepisce poco più della metà (il 53,3%), ovvero 16.498 euro.