Folla in centro a Roma e Milano, poche però le code davanti alle griffe, puntate soprattutto dai turisti stranieri. Pessimista il Codacons, che stima un -5% nell'avvio delle vendite. Ma le associazioni dei commercianti mostrano un cauto ottimismo
Cattedrali dell'outlet e vie dello shopping invase, a Roma e Milano e nelle altre principali città, da gruppi di turisti e curiosi a caccia del prezzo stracciato. Il bel tempo ha favorito l'avvio ufficiale sabato 3 gennaio (dopo la partenza anticipata in Campania e Basilicata) dei saldi invernali di fine stagione.
Folla in centro nella Capitale e a Milano, poche però le code davanti alle griffe, puntate soprattutto dai turisti stranieri. Ad essere presi d'assalto sono stati soprattutto gli outlet che hanno registrato parcheggi pieni sin dal mattino e un aumento medio delle affluenze del 15%, e i punti vendita delle grandi catene di abbigliamento low cost.
Nonostante il pessimismo del Codacons, secondo il quale l'avvio dei saldi ha fatto segnare un -5% nelle vendite, le associazioni di categoria (le cui previsioni non erano rosee) mostrano oggi un cauto ottimismo, anche se è presto per avere dati certi.
"Abbiamo registrano movimento e un certo interesse, anche da parte di acquirenti stranieri - dice Renato Borghi, presidente di Federmoda Italia (Confcommercio) - le aspettative di chiudere positivamente la giornata ci sono". I commercianti trattengono il fiato, sperando che la curiosità dei consumatori si trasformi in scontrini da battere in cassa: per la categoria le vendite invernali a saldo rappresentano il 20% del fatturato dell'intero anno.
"La gente gira, guarda, valuta, ci pensa ma intanto l'interesse c'è - conferma anche il presidente Fismo-Confesercenti, Roberto Manzoni - se il risultato fosse uguale a quello dell'anno scorso più uno, sarebbe già un successo: si invertirebbe una tendenza al calo di fatturato che dura ormai da 4-5 anni". "La gente potrebbe spendere di più ma c’è incertezza.
Folla in centro nella Capitale e a Milano, poche però le code davanti alle griffe, puntate soprattutto dai turisti stranieri. Ad essere presi d'assalto sono stati soprattutto gli outlet che hanno registrato parcheggi pieni sin dal mattino e un aumento medio delle affluenze del 15%, e i punti vendita delle grandi catene di abbigliamento low cost.
Nonostante il pessimismo del Codacons, secondo il quale l'avvio dei saldi ha fatto segnare un -5% nelle vendite, le associazioni di categoria (le cui previsioni non erano rosee) mostrano oggi un cauto ottimismo, anche se è presto per avere dati certi.
"Abbiamo registrano movimento e un certo interesse, anche da parte di acquirenti stranieri - dice Renato Borghi, presidente di Federmoda Italia (Confcommercio) - le aspettative di chiudere positivamente la giornata ci sono". I commercianti trattengono il fiato, sperando che la curiosità dei consumatori si trasformi in scontrini da battere in cassa: per la categoria le vendite invernali a saldo rappresentano il 20% del fatturato dell'intero anno.
"La gente gira, guarda, valuta, ci pensa ma intanto l'interesse c'è - conferma anche il presidente Fismo-Confesercenti, Roberto Manzoni - se il risultato fosse uguale a quello dell'anno scorso più uno, sarebbe già un successo: si invertirebbe una tendenza al calo di fatturato che dura ormai da 4-5 anni". "La gente potrebbe spendere di più ma c’è incertezza.