Secondo il Financial Times, il social network starebbe sviluppando una versione "business" della sua piattaforma per collaborare tra colleghi senza mescolare lavoro e divertimento. Un mercato che, secondo alcune stime, vale 321 miliardi di dollari
Facebook vuole entrare in ufficio. Non che non ci sia già, solo che ora ha intenzione di farlo dalla porta principale con l'invito dell'azienda e il beneplacito del capo, che non sempre vedono di buon occhio il tempo trascorso dai dipendenti sul social network e, anzi, in molti casi impediscono l'accesso al sito.
La notizia della svolta arriva dal Financial Times. Secondo il quotidiano finanziario inglese, la società di Mark Zuckerberg starebbe infatti sviluppando Facebook at Work, una versione “business” della piattaforma che permetterebbe l'interazione tra colleghi e la collaborazione su documenti condivisi. A quanto pare, il risultato sarebbe un mix tra LinkedIn, il social network dedicato al mondo del lavoro, e Google Drive, la suite online per la produttività in ufficio di Google.
Lavoro e divertimento entità separate - Secondo quanto riporta il Financial Times, il nuovo sito assomiglierebbe molto al Facebook che tutti conosciamo, con tanto di newsfeed e gruppi, solo che i due spazi resterebbero separati. Da una parte la rete “professionale” e i documenti di lavoro, dall'altra gli amici di tutti i giorni, le foto delle vacanze, i video più o meno divertenti. La versione da ufficio del “libro delle facce”, che sarebbe in parte sviluppata a Londra, è già da tempo utilizzata dagli stessi dipendenti di Facebook. Come riporta anche il magazine online BusinessInsider, oltre agli strumenti più ovvi per la vita aziendale, come la messaggistica, i lavoratori lo impiegano anche per effettuare segnalazioni a chi si occupa della manutenzione del campus, inviando al gruppo apposito foto che mostrano i luoghi in cui c'è bisogno di intervento. Già lo scorso giugno il magazine digitale TechCrunch aveva raccontato di un progetto chiamato “FB@Work” con il quale Zuckerberg intendeva rendere il social network più accettabile per la vita di ufficio.
Un mercato da più di 300 miliardi di dollari - Se la mossa anticipata dal Financial Times si concretizzerà, per il social network si apriranno le porte del mercato business che, secondo le stime di Gartner, vale, per quanto riguarda il software, 321 miliardi di dollari. All'interno delle aziende si sono già fatti strada strumenti come Slack o Yammer, un servizio di messaggistica "chiuso" che nel 2012 è stato acquistato da Microsoft.
Le reazioni - Per ora, le reazioni alla notizia (che Facebook non ha commentato) sono varie. Secondo qualcuno, come David Sacks, già fondatore di Yammer, è difficile che si possa trattare di una mossa effettivamente strategica per Facebook, soprattutto per le difficoltà tecniche che il passaggio ad una piattaforma business, con relativi standard di sicurezza e riservatezza, richiede.
“Nel mondo aziendale la protezione dei dati e la privacy sono fondamentali. Se una società adotta Facebook at Work, il gigante del social network dovrà trattare l'informazione sensibile in maniera confidenziale”, ha scritto sul magazine ZDNet Charlie Osborne, che sull'idea è scettica.
Altri sono meno pessimisti e ritengono che il progetto si inserisca in una tendenza più ampia per cui i colossi della tecnologia rivolta ai consumatori provano, ora che il loro mercato di riferimento si sta saturando, a esplorare nuovi terreni di caccia. Lo sta facendo anche Apple, dopo tutto, come mostra il recente accordo con IBM per aumentare la diffusione dei dispositivi della Mela nelle aziende, ambiente tanto più ambito visto che le vendite di iPad rallentano. Anche Google si è già attivata da tempo con le versioni aziendali del suo Google Docs, per non parlare di Microsoft che negli uffici è da sempre di casa. Ora che è diventata grande (1,3 miliardi di utenti), evidentemente, anche Facebook pensa sia arrivato il momento di chiedere un posto alla scrivania.
La notizia della svolta arriva dal Financial Times. Secondo il quotidiano finanziario inglese, la società di Mark Zuckerberg starebbe infatti sviluppando Facebook at Work, una versione “business” della piattaforma che permetterebbe l'interazione tra colleghi e la collaborazione su documenti condivisi. A quanto pare, il risultato sarebbe un mix tra LinkedIn, il social network dedicato al mondo del lavoro, e Google Drive, la suite online per la produttività in ufficio di Google.
Lavoro e divertimento entità separate - Secondo quanto riporta il Financial Times, il nuovo sito assomiglierebbe molto al Facebook che tutti conosciamo, con tanto di newsfeed e gruppi, solo che i due spazi resterebbero separati. Da una parte la rete “professionale” e i documenti di lavoro, dall'altra gli amici di tutti i giorni, le foto delle vacanze, i video più o meno divertenti. La versione da ufficio del “libro delle facce”, che sarebbe in parte sviluppata a Londra, è già da tempo utilizzata dagli stessi dipendenti di Facebook. Come riporta anche il magazine online BusinessInsider, oltre agli strumenti più ovvi per la vita aziendale, come la messaggistica, i lavoratori lo impiegano anche per effettuare segnalazioni a chi si occupa della manutenzione del campus, inviando al gruppo apposito foto che mostrano i luoghi in cui c'è bisogno di intervento. Già lo scorso giugno il magazine digitale TechCrunch aveva raccontato di un progetto chiamato “FB@Work” con il quale Zuckerberg intendeva rendere il social network più accettabile per la vita di ufficio.
Un mercato da più di 300 miliardi di dollari - Se la mossa anticipata dal Financial Times si concretizzerà, per il social network si apriranno le porte del mercato business che, secondo le stime di Gartner, vale, per quanto riguarda il software, 321 miliardi di dollari. All'interno delle aziende si sono già fatti strada strumenti come Slack o Yammer, un servizio di messaggistica "chiuso" che nel 2012 è stato acquistato da Microsoft.
Le reazioni - Per ora, le reazioni alla notizia (che Facebook non ha commentato) sono varie. Secondo qualcuno, come David Sacks, già fondatore di Yammer, è difficile che si possa trattare di una mossa effettivamente strategica per Facebook, soprattutto per le difficoltà tecniche che il passaggio ad una piattaforma business, con relativi standard di sicurezza e riservatezza, richiede.
“Nel mondo aziendale la protezione dei dati e la privacy sono fondamentali. Se una società adotta Facebook at Work, il gigante del social network dovrà trattare l'informazione sensibile in maniera confidenziale”, ha scritto sul magazine ZDNet Charlie Osborne, che sull'idea è scettica.
Altri sono meno pessimisti e ritengono che il progetto si inserisca in una tendenza più ampia per cui i colossi della tecnologia rivolta ai consumatori provano, ora che il loro mercato di riferimento si sta saturando, a esplorare nuovi terreni di caccia. Lo sta facendo anche Apple, dopo tutto, come mostra il recente accordo con IBM per aumentare la diffusione dei dispositivi della Mela nelle aziende, ambiente tanto più ambito visto che le vendite di iPad rallentano. Anche Google si è già attivata da tempo con le versioni aziendali del suo Google Docs, per non parlare di Microsoft che negli uffici è da sempre di casa. Ora che è diventata grande (1,3 miliardi di utenti), evidentemente, anche Facebook pensa sia arrivato il momento di chiedere un posto alla scrivania.