Secondo il New York Times, il social network è vicino a lanciare un'app che permetterà agli utenti di comunicare celando la propria vera identità. Qualcosa che fino ad ora l'azienda di Mark Zuckerberg non aveva mai permesso
di Raffaele Mastrolonardo
Registrazione con pseudonimo e conversazioni anonime. Ancora pochi mesi fa una prospettiva simile sarebbe stata vista da Facebook come il fumo negli occhi. Il social network, che richiede di iscriversi con il proprio vero nome, ha sempre fatto dell'identità reale degli utenti la chiave della propria strategia. Ora, evidentemente, i tempi sono cambiati. Secondo quanto riporta il New York Times infatti, il servizio creato da Mark Zuckerberg starebbe lavorando ad un'app per smartphone che consentirà di registrarsi con denominazioni inventate, modificando così la sua politica di lungo corso sull'argomento. La notizia arriva a distanza di pochi giorni dalle proteste che hanno investito il social network dopo la decisione di sospendere gli account di alcune drag queen se non avessero adottato le proprie generalità reali. Facebook è poi ritornato sulla decisione promettendo cambiamenti alle sue norme in un prossimo futuro.
Chattiamo in libertà – Stando a quanto racconta il quotidiano americano, l'applicazione – che dovrebbe essere rilasciata nelle prossime settimane - permetterebbe a chi la usa di impiegare differenti nickname per discutere di argomenti sui quali preferisce mantenere l'anonimato. A guidare il progetto sarebbe Josh Miller, approdato a Facebook dopo l'acquisizione di Branch, la start-up dai lui fondata che si occupava di prodotti che abilitano e stimolano la conversazione tra piccoli gruppi di persone. Al momento non è chiaro se e quanto l'app interagirà con il sito principale né se saranno presenti funzionalità specifiche per garantire ulteriormente la privacy di chi la usa (per esempio, la cancellazione di foto dopo un certo periodo dalla condivisione, come avviene su Snapchat).
La conferma – In attesa che i dubbi siano sciolti con il lancio, il nuovo progetto sembra un'ulteriore conferma della direzione presa da Facebook di recente, che prevede una maggiore attenzione alle esigenze di riservatezza personale dei frequentatori della rete. Nelle scorse settimane, per esempio, il social network ha introdotto nuove funzionalità che permettono agli scritti di controllare e rivedere le proprie impostazioni di privacy con una semplicità e una chiarezza prima sconosciute. Nel frattempo, starebbe anche sperimentando i post che si autodistruggono dopo un lasso di tempo deciso dall'utente. Più recente ancora, come detto, la decisione di consentire alle drag queen di utilizzare i propri nome d'arte e la promessa (vaga, per la verità) di rivedere le regole sull'identità di chi utilizza la piattaforma. Tutte queste mosse sono arrivate alla luce del successo di servizi e applicazioni “social”, come Snapchat o Secret, che garantiscono l'anonimato degli utenti e prestano più attenzione alla loro riservatezza.
Pagamenti in arrivo – L'anonimato e la privacy non sono però gli unici ambiti nei quali Facebook avrebbe in serbo novità. In un futuro (non si sa quanto prossimo, però) infatti il social network potrebbe permettere di condividere, oltre a foto e parole, anche soldi. Lo ha scoperto e rivelato Andrew Aude, uno studente di informatica della Stanford University. Esplorando il codice di Facebook Messenger, l'app di messaggistica dell'azienda di Zuckerberg, il giovane programmatore ha individuato una funzionalità che consente scambi monetari. Messenger permetterebbe all'utente di collegare una carta bancomat al proprio account offrendo, secondo Aude, la possibilità di “allegare ai messaggi del denaro, esattamente come puoi allegare una foto o una località”. Che Facebook sia interessata ad un proprio sistema di pagamento e ad accoppiarlo con la chat non è una novità. Lo stesso Zuckerberg aveva accennato alla possibilità l'estate scorsa. In quell'occasione aveva però ammonito gli analisti a non aspettarsi novità in tempi brevissimi. “C'è tanto lavoro da fare”, aveva detto. Che questa sia la strada lo aveva suggerito anche la scelta di David Marcus, già presidente di PayPal, come capo della divisione che si occupa di Messenger. Intanto, a fine luglio, il social network ha iniziato a sperimentare un “pulsante per gli acquisti” e già oggi permette di inviare regali agli amici (ma solo negli Stati Uniti) e di portare a termine pagamenti all'interno dei giochi che si effettuano sulla piattaforma.
Registrazione con pseudonimo e conversazioni anonime. Ancora pochi mesi fa una prospettiva simile sarebbe stata vista da Facebook come il fumo negli occhi. Il social network, che richiede di iscriversi con il proprio vero nome, ha sempre fatto dell'identità reale degli utenti la chiave della propria strategia. Ora, evidentemente, i tempi sono cambiati. Secondo quanto riporta il New York Times infatti, il servizio creato da Mark Zuckerberg starebbe lavorando ad un'app per smartphone che consentirà di registrarsi con denominazioni inventate, modificando così la sua politica di lungo corso sull'argomento. La notizia arriva a distanza di pochi giorni dalle proteste che hanno investito il social network dopo la decisione di sospendere gli account di alcune drag queen se non avessero adottato le proprie generalità reali. Facebook è poi ritornato sulla decisione promettendo cambiamenti alle sue norme in un prossimo futuro.
Chattiamo in libertà – Stando a quanto racconta il quotidiano americano, l'applicazione – che dovrebbe essere rilasciata nelle prossime settimane - permetterebbe a chi la usa di impiegare differenti nickname per discutere di argomenti sui quali preferisce mantenere l'anonimato. A guidare il progetto sarebbe Josh Miller, approdato a Facebook dopo l'acquisizione di Branch, la start-up dai lui fondata che si occupava di prodotti che abilitano e stimolano la conversazione tra piccoli gruppi di persone. Al momento non è chiaro se e quanto l'app interagirà con il sito principale né se saranno presenti funzionalità specifiche per garantire ulteriormente la privacy di chi la usa (per esempio, la cancellazione di foto dopo un certo periodo dalla condivisione, come avviene su Snapchat).
La conferma – In attesa che i dubbi siano sciolti con il lancio, il nuovo progetto sembra un'ulteriore conferma della direzione presa da Facebook di recente, che prevede una maggiore attenzione alle esigenze di riservatezza personale dei frequentatori della rete. Nelle scorse settimane, per esempio, il social network ha introdotto nuove funzionalità che permettono agli scritti di controllare e rivedere le proprie impostazioni di privacy con una semplicità e una chiarezza prima sconosciute. Nel frattempo, starebbe anche sperimentando i post che si autodistruggono dopo un lasso di tempo deciso dall'utente. Più recente ancora, come detto, la decisione di consentire alle drag queen di utilizzare i propri nome d'arte e la promessa (vaga, per la verità) di rivedere le regole sull'identità di chi utilizza la piattaforma. Tutte queste mosse sono arrivate alla luce del successo di servizi e applicazioni “social”, come Snapchat o Secret, che garantiscono l'anonimato degli utenti e prestano più attenzione alla loro riservatezza.
Pagamenti in arrivo – L'anonimato e la privacy non sono però gli unici ambiti nei quali Facebook avrebbe in serbo novità. In un futuro (non si sa quanto prossimo, però) infatti il social network potrebbe permettere di condividere, oltre a foto e parole, anche soldi. Lo ha scoperto e rivelato Andrew Aude, uno studente di informatica della Stanford University. Esplorando il codice di Facebook Messenger, l'app di messaggistica dell'azienda di Zuckerberg, il giovane programmatore ha individuato una funzionalità che consente scambi monetari. Messenger permetterebbe all'utente di collegare una carta bancomat al proprio account offrendo, secondo Aude, la possibilità di “allegare ai messaggi del denaro, esattamente come puoi allegare una foto o una località”. Che Facebook sia interessata ad un proprio sistema di pagamento e ad accoppiarlo con la chat non è una novità. Lo stesso Zuckerberg aveva accennato alla possibilità l'estate scorsa. In quell'occasione aveva però ammonito gli analisti a non aspettarsi novità in tempi brevissimi. “C'è tanto lavoro da fare”, aveva detto. Che questa sia la strada lo aveva suggerito anche la scelta di David Marcus, già presidente di PayPal, come capo della divisione che si occupa di Messenger. Intanto, a fine luglio, il social network ha iniziato a sperimentare un “pulsante per gli acquisti” e già oggi permette di inviare regali agli amici (ma solo negli Stati Uniti) e di portare a termine pagamenti all'interno dei giochi che si effettuano sulla piattaforma.