Borse europee in rosso, il Portogallo spaventa i mercati

Economia
(Getty)

Lisbona sotto pressione per il mancato pagamento di un debito con investitori privati da parte della prima banca del Paese, il Banco Espirito Santo. Pioggia di vendite sul mercato e spread che tornano a salire in tutte le periferie europee

di Federico Leardini

Tornano i fantasmi della crisi sul Portogallo, a meno di due mesi dai festeggiamenti per l’uscita del paese dalla procedura di assistenza finanziaria della Troika. A rigettare Lisbona nel panico il Banco Espirito Santo, prima banca per capitalizzazione del mercato portoghese, e la solidità finanziaria della sua holding.

Il fatto -
La conglomerata portoghese Espirito Santo International ha rinviato il pagamento di un debito a breve scadenza emesso a clienti della sua banca privata in Svizzera. La Banque Privee Espirito Santo ha immediatamente fatto sapere che la vicenda coinvolge "pochi clienti e la banca ha richiesto il pagamento da Espirito Santo International (la controllante con sede in Lussemburgo) e continuerà a prendere le misure necessarie per difendere l’interesse dei suoi clienti". Ma la rassicurazione non ha convinto i mercati, anzi.



La risposta dei mercati -
In poche giorni il titolo del Banco Espirito Santo ha perso il 40% del valore e oggi è stato sospeso dalle contrattazioni, dopo un calo nelle prime ore di scambi vicino al 20%. E la preoccupazione non tocca la sola banca ma si amplia a macchia d’olio sul mercato di Lisbona (l’indice Psi 20, delle 20 società più grandi è da giorni fra i peggiori d’Europa) sulle società portoghesi che hanno investimenti in BES (Telecom Portugal ha fatto sapere di avere 897 milioni di euro di debito del Banco in scadenza a metà luglio e il titolo paga lo scotto sul possibile contagio) e i titoli di Stato lusitani, che rivedono valori pre-smarcamento dalla Troika.

Allarme sulle periferie -
Per quanto al momento si tratti di una vicenda dai contorni decisamente localizzati, il problema ha sollevato grossi punti interrogativi fra gli investitori e la pressione dei mercati si è, nuovamente, rivolta alle periferie europee, in particolare su Spagna e Italia, che vedono Spread in brusca risalita e titoli bancari in picchiata. Timori di contagio che sembrano allungarsi anche sul grande malato d’Europa: la Grecia. Oggi il governo ellenico ha emesso un nuovo titolo di stato a 3 anni per raccogliere fondi in vista delle scadenze dei prestiti estivi, ma la risposta dei mercati è stata fredda: domanda solo 2 volte superiore all’offerta, in netto calo rispetto alle 7 volte dell’emissione che aveva segnato il ritorno di Atene sul mercato, ad aprile.

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