Il Fondo monetario internazionale dopo la missione annuale nel nostro Paese: "La ripresa è ancora fragile, ma il programma di riforme del governo è ambizioso". Sul lavoro: "Occorre contratto a tutele crescenti". Padoan: "Voti non pieni ma buoni"
Con una ripresa ancora "fragile" e la disoccupazione "a livelli inaccettabili", il Fondo monetario internazionale sprona il governo italiano a definire "rapidi e coraggiosi" interventi di politica economica.
Il programma di riforme di Renzi, sostiene l'Fmi, è "ambizioso"; in particolare, l'approvazione della delega fiscale "fornisce un quadro apprezzabile per semplificare e migliorare il sistema fiscale", ma "cambiamenti strutturali profondi sono necessari per rendere l'Italia un paese più dinamico, che si adatti rapidamente a un mondo in continua evoluzione e che sia capace di attrarre imprenditori innovativi".
Lavoro, serve il contratto a tutele crescenti - Gli economisti di Washington, nel comunicato a conclusione della missione annuale in Italia, chiedono poi al governo di introdurre il contratto a tutele crescenti per superare il dualismo nel mercato del lavoro e favorire "un maggior utilizzo della contrattazione salariale a livello di impresa".
L'ordinamento giuridico italiano "potrebbe essere ulteriormente migliorato, in particolare tramite l'introduzione del reato di falso in bilancio e la modifica delle norme sulla prescrizione".
Pur riconoscendo che le banche italiane hanno conseguito progressi nel riconoscimento delle perdite, l'Fmi ritiene che sia necessaria "una maggiore pressione allo smaltimento dei crediti in sofferenza".
Il comunicato finale definisce "opportuno un contenuto avanzo del saldo strutturale di bilancio il prossimo anno" e chiede al governo di agire rapidamente sulle privatizzazioni.
Padoan: "Dal Fondo voti non pieni ma buoni" - Il giudizio dell'Fmi sull'Italia si traduce "in voti non pieni ma buoni. C'è un grande riconoscimento e incoraggiamento" a proseguire sulla via delle riforme, dice il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan al termine della missione del Fondo. Con il Fondo "c'è stata un'ampia convergenza sul ruolo che le riforme strutturali già avviate e che stiamo avviando stanno per riportare" l'Italia "su un sentiero di crescita robusta e sostenuta". Prima di aggiungere: "Condividiamo con il Fondo la raccomandazione a continuare il consolidamento fiscale e favorire la riduzione del debito, cosa di cui siamo ben coscienti".
Renzi: "Le banche diano credito alle imprese" - "La crisi non è finita ma può essere vinta, dopo le novità introdotte dalla Bce non ci sono più alibi per non dare credito alle imprese", aveva detto nella mattina di martedì 17 giugno il premier Renzi rivolgendosi alle banche (VIDEO) e ricevendo la replica del presidente dell'Abi.
"Nei primi 4 mesi le banche hanno aumentato di oltre il 26% i mutui - ha detto Patuelli - e stanno effettuando assai cospicui aumenti di capitale che non servono solo a superare gli esami della Bce, ma anche ad aumentare la capienza per nuovi ulteriori prestiti".
Il programma di riforme di Renzi, sostiene l'Fmi, è "ambizioso"; in particolare, l'approvazione della delega fiscale "fornisce un quadro apprezzabile per semplificare e migliorare il sistema fiscale", ma "cambiamenti strutturali profondi sono necessari per rendere l'Italia un paese più dinamico, che si adatti rapidamente a un mondo in continua evoluzione e che sia capace di attrarre imprenditori innovativi".
Lavoro, serve il contratto a tutele crescenti - Gli economisti di Washington, nel comunicato a conclusione della missione annuale in Italia, chiedono poi al governo di introdurre il contratto a tutele crescenti per superare il dualismo nel mercato del lavoro e favorire "un maggior utilizzo della contrattazione salariale a livello di impresa".
L'ordinamento giuridico italiano "potrebbe essere ulteriormente migliorato, in particolare tramite l'introduzione del reato di falso in bilancio e la modifica delle norme sulla prescrizione".
Pur riconoscendo che le banche italiane hanno conseguito progressi nel riconoscimento delle perdite, l'Fmi ritiene che sia necessaria "una maggiore pressione allo smaltimento dei crediti in sofferenza".
Il comunicato finale definisce "opportuno un contenuto avanzo del saldo strutturale di bilancio il prossimo anno" e chiede al governo di agire rapidamente sulle privatizzazioni.
Padoan: "Dal Fondo voti non pieni ma buoni" - Il giudizio dell'Fmi sull'Italia si traduce "in voti non pieni ma buoni. C'è un grande riconoscimento e incoraggiamento" a proseguire sulla via delle riforme, dice il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan al termine della missione del Fondo. Con il Fondo "c'è stata un'ampia convergenza sul ruolo che le riforme strutturali già avviate e che stiamo avviando stanno per riportare" l'Italia "su un sentiero di crescita robusta e sostenuta". Prima di aggiungere: "Condividiamo con il Fondo la raccomandazione a continuare il consolidamento fiscale e favorire la riduzione del debito, cosa di cui siamo ben coscienti".
Renzi: "Le banche diano credito alle imprese" - "La crisi non è finita ma può essere vinta, dopo le novità introdotte dalla Bce non ci sono più alibi per non dare credito alle imprese", aveva detto nella mattina di martedì 17 giugno il premier Renzi rivolgendosi alle banche (VIDEO) e ricevendo la replica del presidente dell'Abi.
"Nei primi 4 mesi le banche hanno aumentato di oltre il 26% i mutui - ha detto Patuelli - e stanno effettuando assai cospicui aumenti di capitale che non servono solo a superare gli esami della Bce, ma anche ad aumentare la capienza per nuovi ulteriori prestiti".