Il reddito dei nuclei italiani nel 2013 è aumentato dello 0,3% ma non tiene il passo dell’inflazione, che si riflette sulla capacità di spesa, in diminuzione dell’1,1%. Sesto calo consecutivo, si tratta del dato più basso dal 1995. IL VIDEO
Nel 2013, tenuto conto dell'inflazione, #poterediacquisto delle famiglie consumatrici -1,1% (-4,6% nel 2012) http://t.co/xDj7HYl6jX
— Istat (@istat_it) 7 Aprile 2014
Il 2013 segna così la sesta caduta consecutiva per il potere d'acquisto delle famiglie consumatrici. E', infatti, dal 2008, che il reddito reale risulta in diminuzione. Mai prima d'ora, dall'inizio delle serie storiche dell'Istat, la capacità di spesa aveva fatto registrare un così lungo periodo di “depressione”. Il livello del potere d'acquisto complessivo delle famiglie nel 2013 risulta essere anche il più basso dal 1995. E' un valore, espresso in termini reali, riferito al totale delle risorse delle famiglie (non è una media per nucleo). Da allora ovviamente il Paese ha attraversato tanti cambiamenti, come l'euro.
L’istituto di statistica rileva inoltre che nel 2013 la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stata pari al 9,8%, registrando un aumento di 1,4 punti percentuali rispetto all'anno precedente. Nel solo quarto trimestre del 2013, al netto della stagionalità, è stata pari al 10,2%, sostanzialmente invariata rispetto al trimestre precedente (+0,1 punti percentuali) ma in significativo aumento (+1,7 punti percentuali) rispetto al corrispondente trimestre del 2012.