Camusso: "Sul lavoro il governo ha iniziato malissimo"

Economia

Da Cernobbio la leader Cgil torna ad attaccare il Jobs Act di Renzi e annuncia: "Ci confronteremo con i gruppi parlamentari e proveremo a cambiarlo". A Squinzi: "Chi vuole essere classe dirigente deve sostenere l'Italia, non minacciare di andarsene"

Susanna Camusso torna ad attaccare la politica del lavoro del governo Renzi e da Cernobbio, dove si trova per il Forum di Confcommercio, sostiene che l'esecutivo "ha esordito bene sul piano del reddito", ma ha "esordito malissimo sul piano delle regole del lavoro". Non solo, la leader della Cgil annuncia l'intenzione di dare battaglia per modificare il testo quando dovrà passare per le Camere. "Ci confronteremo con i gruppi parlamentari" e "proveremo a cambiarlo" spiega il capo della Cgil, che aggiunge di non condividere "il decreto sui contratti a termine e l'apprendistato. Non si investe in formazione ma nuovamente in precariato".

"Il problema vero è che il lavoro in Italia è poco" sottolinea, osservando che "lo scivolamento verso la povertà non è  solo un aspetto di diseguaglianza generale, ma è il frutto di una presenza di lavoro povero e dell'assenza di lavoro". In definitiva,  per il segretario della Cgil "la vera politica del lavoro per cambiare orizzonte è che tutte le risorse disponibili vengano messe a creare  lavoro. Tornando sull'attività di governo, Camusso ammette di aver apprezzato l'abbassamento della pressione fiscale per i lavoratori con un reddito fino a 25 mila euro ma propone che "si faccia un'operazione analoga anche per i  pensionati con le pensioni più basse perché in questo modo si incrementa la domanda e si rimette in moto un'economia debole e frantumata".

A Squinzi: "Classe dirigente deve sostenere il Paese" - La leader Cgil ha poi commentato le parole di Squinzi, che provocatoriamente ha ipotizzato di spostare la sua azienda, la Mapei, in Svizzera: "Chi si considera classe dirigente di un Paese deve innanzi tutto sostenere il Paese: una cosa è esprimere critiche, un'altra è minacciare di andarsene".
Una parola anche sul dibattito intorno agli stipendi dei manager, dopo che Mauro Moretti, ad di Trenitalia, ha lamentato che un taglio al suo compenso potrebbe spingerlo a cercare offerte all'estero. "Un tetto ci vuole, non c'è dubbio" ha detto Camusso. "Non intendo discutere delle retribuzioni  dei singoli - ha però aggiunto - noto che in questi anni sono progressivamente diminuite le retribuzioni dei lavoratori e si è alzato il valore delle retribuzioni degli alti manager". "Ricostruire una forbice più ragionevole - ha concluso - partendo da un innalzamento dal basso mi sembra la cosa migliore".

Su Infrastrutture lombarde: "In tempi non sospetti avevamo esposto preoccupazioni" - Camusso, che in passato è stata segretaria Cgil della Lombardia, ha commentato anche l'inchiesta della procura di Milano su Infrastrutture lombarde, l'azienda che gestisce il patrimonio immobiliare del Pirellone. "La magistratura deve fare le sue indagini e bisogna rendere trasparenti le modalità d'appalto anche perché i tempi di Expo sono vicini" ha detto la leader Cgil. "In tempi non sospetti - ha aggiunto Camusso - avevamo esposto le nostre preoccupazioni su Infrastrutture lombarde e sulle modalità in cui si erano accentrati determinati investimenti della Regione".

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