Cgia: tredicesime ferme, a rischio per le piccole imprese

Economia

Secondo i calcoli dell’associazione, che stima una platea di 33 milioni di italiani, un operaio con un reddito annuo di poco superiore ai 21.000 euro riceverà una busta più “pesante” di appena un euro rispetto a quella dell'anno scorso

Le tredicesime quest'anno rimarranno sostanzialmente invariate rispetto all'anno scorso e per i dipendenti di piccole imprese sarebbero addirittura a rischio. E' la previsione della Cgia di Mestre che stima una platea di 33 milioni di italiani, tra pensionati e lavoratori dipendenti, destinatari di  tredicesime. La cifra complessiva che finirà nelle loro tasche si aggira attorno ai 37 miliardi di euro.
Un operaio specializzato con un reddito lordo annuo di poco superiore ai 21.000 euro (pari ad uno stipendio mensile di 1.255 euro) - calcola l'associazione degli artigiani - riceverà una tredicesima più “pesante” di appena un euro rispetto a quella dell'anno scorso. Un impiegato con un reddito lordo annuo di oltre 25.600 euro (pari ad  una busta paga netta di 1.419 euro) avrà 2 euro in più nella tredicesima di quest'anno. Infine, un capo ufficio con un reddito lordo annuo di quasi 50.000 euro (che corrisponde ad uno stipendio  mensile netto di 2.545 euro) non beneficerà di alcun aumento.
Bortolussi: “Molti potrebbero posticipare il pagamento” - "Non siamo in grado di dimensionare l'entità del fenomeno. Tuttavia, abbiamo la percezione che molti imprenditori potrebbero trovarsi in difficoltà nel pagare le tredicesime - sottolinea il  segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi - da sempre il mese di dicembre presenta una elevata concentrazione di scadenze fiscali e  contributive. Detto ciò, è possibile, considerata la scarsa liquidità a disposizione, che molti decidano di onorare gli impegni con il fisco e di posticipare il pagamento della tredicesima, o di una parte di essa, mettendo in difficoltà, loro malgrado, le famiglie dei propri dipendenti".

Potere d’acquisto invariato per i lavoratori - “Nei primi nove mesi di quest'anno - fa notare  Bortolussi - l'inflazione e gli adeguamenti retributivi dei lavoratori dipendenti sono aumentati in egual misura: se il costo della vita è cresciuto dell'1,3%, l'indice di rivalutazione contrattuale Istat è salito dell'1,4%. Pertanto, rispetto allo stesso periodo del 2012, il  potere d'acquisto dei lavoratori è rimasto pressoché invariato".

In Lombardia tredicesima per 6 milioni di persone - Quanto al numero stimato, intorno ai 33 milioni, dei destinatari di tredicesime, sempre secondo la Cgia di Mestre, si tratta di un dato puramente indicativo, in quanto lo stock complessivo dei pensionati, pari a poco più di 16 milioni, fotografa la situazione al 31 dicembre 2011 (ultimo dato disponibile), mentre il numero dei lavoratori  dipendenti, che sfiora ormai i 17 milioni, è riferito alla media dei  primi sei mesi di quest'anno.
A livello regionale, la concentrazione più rilevante di coloro che incasseranno la tredicesima mensilità si registra,  prevedibilmente, in Lombardia, con poco più di 6 milioni di persone. Segue il Lazio, con oltre 3 milioni di percettori e il Veneto, con quasi 2 milioni e 900mila destinatari.

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