Google compra Waze, la social app del traffico
EconomiaL'azienda di Mountain View ha ufficializzato l'acquisto dell'applicazione disponibile per iPhone e dispositivi Android che permette agli utenti di districarsi tra rallentamenti e ingorghi.
di Raffaele Mastrolonardo
Se ne parlava da giorni e alla fine l'ufficialità è arrivata. Martedì 11 giugno Google ha annunciato l'acquisizione di Waze, applicazione che aiuta gli utenti a districarsi nel traffico. Per il motore di ricerca, coinvolto in questi giorni nelle polemiche su Prism, il programma di sorveglianza di massa del governo americano, si tratta di una mossa di grande rilevanza, almeno dal punto di vista economico. Secondo le indiscrezioni di stampa (ancora manca la conferma definitiva sul prezzo), la società di Mountain View avrebbe sborsato più di 1 miliardo di dollari, una cifra che renderebbe l'operazione la quarta più costosa nella storia del colosso del web. Insomma, un investimento non da poco.
Uniti contro il traffico - Waze, sviluppata da un'omonima società israeliana, è un applicazione disponibile per iPhone e dispositivi Android che sfrutta il Gps degli smartphone per restituire su una mappa informazioni sul traffico. Ma il vero valore aggiunto del servizio è la community. Gli utenti, infatti, possono inviare segnalazioni su incidenti, ingorghi e rallentamenti che vengono riportati sulla cartina geografica digitale. Ad oggi, dice il New York Times, gli utilizzatori nel mondo di avvicinano a 50 milioni. In Italia, a giugno 2012, erano 1 milione e 300 mila. Il passaggio sotto l'ala di Google non dovrebbe comportare stravolgimenti nell'assetto della start-up. “Non ci saranno cambiamenti pratici qui a Waze”, si legge in un post sul blog aziendale. “Manterremo la nostra comunità, il nostro marchio, il servizio e l'organizzazione: la gerarchia della comunità, le responsabilità e i processi resteranno gli stessi”.
Le ragioni dell'acquisto - Google si è dunque assicurata l'applicazione che in passato era stata associata ad altri grandi nomi del web come Facebook e Apple, che con le mappe digitali ha di recente avuto i suoi problemi. Si tratta di certo, dicono le prime analisi, di una mossa difensiva per consolidare la propria leadership nel settore sottraendo un potenziale boccone agli avversari. Ma c'è di più. Di sicuro, come è già stato annunciato, alcune delle informazioni sul traffico raccolte da Waze arriveranno sulle Google Maps. Inoltre, come fa notare Forbes, acquistando un servizio dove l'interazione tra gli utenti è molto alta il colosso di Mountain View spera di introdurre una maggiore dose di socialità nei suoi servizi, quella che Google Plus ancora non ha portato. L'obiettivo, sulla carta, sembra ragionevole. Resta da vedere se l'esborso è quello giusto. Non tutti ne sono convinti. “Non mi è immediatamente chiaro che cosa giustifichi un prezzo di oltre 1 miliardo per l'acquisizione”, scrive Julie Ask, analista di Forrester Research. Anche se poi riconosce che il futuro dei servizi in mobilità passa per la capacità di fornire informazioni geolocalizzate in tempo reale. Che è proprio quello che fa Waze con il traffico.
Se ne parlava da giorni e alla fine l'ufficialità è arrivata. Martedì 11 giugno Google ha annunciato l'acquisizione di Waze, applicazione che aiuta gli utenti a districarsi nel traffico. Per il motore di ricerca, coinvolto in questi giorni nelle polemiche su Prism, il programma di sorveglianza di massa del governo americano, si tratta di una mossa di grande rilevanza, almeno dal punto di vista economico. Secondo le indiscrezioni di stampa (ancora manca la conferma definitiva sul prezzo), la società di Mountain View avrebbe sborsato più di 1 miliardo di dollari, una cifra che renderebbe l'operazione la quarta più costosa nella storia del colosso del web. Insomma, un investimento non da poco.
Uniti contro il traffico - Waze, sviluppata da un'omonima società israeliana, è un applicazione disponibile per iPhone e dispositivi Android che sfrutta il Gps degli smartphone per restituire su una mappa informazioni sul traffico. Ma il vero valore aggiunto del servizio è la community. Gli utenti, infatti, possono inviare segnalazioni su incidenti, ingorghi e rallentamenti che vengono riportati sulla cartina geografica digitale. Ad oggi, dice il New York Times, gli utilizzatori nel mondo di avvicinano a 50 milioni. In Italia, a giugno 2012, erano 1 milione e 300 mila. Il passaggio sotto l'ala di Google non dovrebbe comportare stravolgimenti nell'assetto della start-up. “Non ci saranno cambiamenti pratici qui a Waze”, si legge in un post sul blog aziendale. “Manterremo la nostra comunità, il nostro marchio, il servizio e l'organizzazione: la gerarchia della comunità, le responsabilità e i processi resteranno gli stessi”.
Le ragioni dell'acquisto - Google si è dunque assicurata l'applicazione che in passato era stata associata ad altri grandi nomi del web come Facebook e Apple, che con le mappe digitali ha di recente avuto i suoi problemi. Si tratta di certo, dicono le prime analisi, di una mossa difensiva per consolidare la propria leadership nel settore sottraendo un potenziale boccone agli avversari. Ma c'è di più. Di sicuro, come è già stato annunciato, alcune delle informazioni sul traffico raccolte da Waze arriveranno sulle Google Maps. Inoltre, come fa notare Forbes, acquistando un servizio dove l'interazione tra gli utenti è molto alta il colosso di Mountain View spera di introdurre una maggiore dose di socialità nei suoi servizi, quella che Google Plus ancora non ha portato. L'obiettivo, sulla carta, sembra ragionevole. Resta da vedere se l'esborso è quello giusto. Non tutti ne sono convinti. “Non mi è immediatamente chiaro che cosa giustifichi un prezzo di oltre 1 miliardo per l'acquisizione”, scrive Julie Ask, analista di Forrester Research. Anche se poi riconosce che il futuro dei servizi in mobilità passa per la capacità di fornire informazioni geolocalizzate in tempo reale. Che è proprio quello che fa Waze con il traffico.