Secondo i dati diffusi da Cerved, nei primi tre mesi dell’anno sono state avviate 3.500 procedure. I concordati preventivi registrano un aumento del 76% su base annua: all'origine del boom l'introduzione del cosiddetto 'concordato in bianco'
E’ ancora crisi. Nel primo trimestre 2013 in Italia i fallimenti delle imprese hanno toccato un nuovo record a 3.500 procedure avviate, +12% rispetto allo stesso periodo del 2012. Lo affermano dati diffusi da Cerved, gruppo specializzato nell'analisi delle imprese e nei modelli di valutazione del rischio di credito, che rileva inoltre che i concordati crescono del 76%, con un boom per quelli 'in bianco' introdotti dalla nuova legge di settore.
Crescono anche le liquidazioni -Nei primi tre mesi si contano circa 23mila imprese che hanno avviato una procedura di insolvenza o una liquidazione volontaria, in aumento del 7% rispetto allo stesso periodo del 2012. Oltre ai fallimenti, continuano infatti a crescere anche le liquidazioni: hanno deciso di chiudere volontariamente l'attività 19mila aziende in bonis (senza precedenti procedure concorsuali), un dato in aumento del 5,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Aumentano i concordati preventivi - Secondo il Cerved, il fenomeno più rilevante è però il forte incremento dei concordati preventivi, che fanno registrare un aumento del 76% su base annua, un boom che porta al 13% l'incremento delle procedure di insolvenza diverse dai fallimenti. "Un'analisi sui dati del Registro delle imprese - afferma lo studio - indica che all'origine di questo incremento vi sono le nuove norme con cui è stata riformata la disciplina fallimentare e, in particolare, l'introduzione del cosiddetto 'concordato in bianco"'.
La possibilità di presentare una domanda priva del piano di risanamento e di bloccare le azioni esecutive, anche con effetti retroattivi, è stata quindi molto apprezzata dalle aziende: tra l'entrata in vigore delle nuove norme, nel settembre 2012, e il 31 marzo scorso si stima che siano state presentate 2.700 istanze, oltre il doppio dei concordati tradizionali (quindi con piano di risanamento) presentati in tutto lo scorso anno.
Impennata di procedure nel Nord-Est - Il Nord Est, in cui il numero di default era in diminuzione dalla metà del 2011, ha fatto registrare una forte impennata delle procedure, con un incremento di quasi un quarto rispetto al primo trimestre del 2012 (+24%). L'aumento dei fallimenti non risparmia comunque nessuna area del Paese: la corsa procede con tassi a due cifre nel Nord Ovest (+15%) e a ritmi leggermente inferiori nel Centro Italia (+9%), nel Sud e nelle Isole (+3%).
Crescono anche le liquidazioni -Nei primi tre mesi si contano circa 23mila imprese che hanno avviato una procedura di insolvenza o una liquidazione volontaria, in aumento del 7% rispetto allo stesso periodo del 2012. Oltre ai fallimenti, continuano infatti a crescere anche le liquidazioni: hanno deciso di chiudere volontariamente l'attività 19mila aziende in bonis (senza precedenti procedure concorsuali), un dato in aumento del 5,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Aumentano i concordati preventivi - Secondo il Cerved, il fenomeno più rilevante è però il forte incremento dei concordati preventivi, che fanno registrare un aumento del 76% su base annua, un boom che porta al 13% l'incremento delle procedure di insolvenza diverse dai fallimenti. "Un'analisi sui dati del Registro delle imprese - afferma lo studio - indica che all'origine di questo incremento vi sono le nuove norme con cui è stata riformata la disciplina fallimentare e, in particolare, l'introduzione del cosiddetto 'concordato in bianco"'.
La possibilità di presentare una domanda priva del piano di risanamento e di bloccare le azioni esecutive, anche con effetti retroattivi, è stata quindi molto apprezzata dalle aziende: tra l'entrata in vigore delle nuove norme, nel settembre 2012, e il 31 marzo scorso si stima che siano state presentate 2.700 istanze, oltre il doppio dei concordati tradizionali (quindi con piano di risanamento) presentati in tutto lo scorso anno.
Impennata di procedure nel Nord-Est - Il Nord Est, in cui il numero di default era in diminuzione dalla metà del 2011, ha fatto registrare una forte impennata delle procedure, con un incremento di quasi un quarto rispetto al primo trimestre del 2012 (+24%). L'aumento dei fallimenti non risparmia comunque nessuna area del Paese: la corsa procede con tassi a due cifre nel Nord Ovest (+15%) e a ritmi leggermente inferiori nel Centro Italia (+9%), nel Sud e nelle Isole (+3%).