Governo, in arrivo decreto per sospendere l'Imu

Economia

Weekend di lavoro per l'esecutivo che dovrà sciogliere i nodi della tassa sugli immobili, l'aumento dell'Iva e reperire i fondi per la cassa integrazione. Probabile strategia in due tempi, con una riforma tributaria in autunno

Studio, contatti, ipotesi. E' un week end di lavoro il primo del governo Letta appena insediato. Ministri, viceministri e sottosegretari sono già operativi e alla prese con i primi nodi, a partire da quelli di bilancio. I più attesi per dare ossigeno a famiglie e imprese ma anche per vedere chi la spunterà nel tira e molla tutto politico tra Pd e Pdl sul futuro dell'Imu. L'ipotesi alla quale sta lavorando la squadra di Enrico Letta sembra essere quella di sospendere l'imposta sugli immobili per decreto.

Decreto per sospendere l'Imu - "Un decreto a breve per sospendere il pagamento Imu sulla prima casa (nel senso che per le seconde i pagamenti sono regolarei) e per stanziare 1,5 miliardi di euro necessari per chiudere la partita ancora aperta della cassa integrazione e degli esodati - scrive nel suo reseconto il Corriere della Sera, che sottolinea come "si delinea anche una possibile manutenzione della riforma Fornero per allentare i vincoli sui contratti a tempo determinato. Intanto in settimana il Parlamento dovrà varare il decreto sui pagamenti alle imprese private da parte della pubblica amministrazione che potrebbe accogliere gli emendamenti contenenti i due provvedimenti più urgenti, qualora non venisse varato un apposito decreto".

Fassina: "Politiche di austerità fallimentari" - Una strategia, quella adottata da Letta, che vede il suo fulcro il prossimo autunno. "Prendere tempo, respingere gli assalti del Pdl e non fare pasticci" è il piano del premier, secondo un retroscena di Repubblica - Poi in autunno la riforma organica delle tasse sugli immobili, quando arriverà in Parlamento anche la nuova legge Finanziaria". Il quotidiano diretto da Ezio Mauro ospita anche un'intervista al viceministro per l'Economia Stefano Fassina secondo cui l'Italia deve "pretendere dall'Europa due anni in più per tenere fermo il rapporto tra deficiti e Pil al livello di Maastricht del 3%". "Le manovre di austerità hanno portato solo recessione profonda, impenndata del debito pubblico, disoccupazione a livelli di dramma. L'obiettivo non è stato raggiunto, la luce in fondo al tunnel non si è vista. Si cambi" sostiene il responsabile per l'Economia del Pd.

Imu, l'allarme di sindaci - Parla di "manovra in due tempi" su Imu e Iva la Stampa di Torino, secondo le due priorità del governo saranno la sospensione per decreto dell'Imu e il reperimento dei fondi per la cassa integrazione. Ma il quotidiano piemontese riporta anche le voci dei sindaci, preoccupati dal possibile congelamento di una tassa destinata alle casse dei municipi. "Gli italiani devono sapere che sezna l?Imu i Comuni dovranno spingere al massimo sulle addizionali Irpef" avverte per esempio l'ex sindaco di Venezia Massimo Cacciari. "Siamo in ginocchio" sostiene il sindaco di Bologna Virginio Merola "La rata Imu di giugno sulla prima casa vale per noi 23 milioni di euro in meno" spiega il primo cittadino di Bologna.

Pressione fiscale al top in Italia - Parla di "decreto per bloccare Imu e Iva" anche il Messaggero di Roma, che citando la Cgia di Mestre ricorda anche come "con il 30,2% di pressione tributaria l'Italia in Europa è al top della classifica, dietro solo ai paesi Scandinavi". "Tranne Danimarca, Svezia e Finlandia - continua il quotidiano romano -  che hanno sempre avuto una pressione tributaria alta, ma con servizi pubblici e livelli di welfare non paragonabili con altri Paesi europei, l'Italia, infatti, è al quarto posto e rispetto al 2011 ha registrato un aumento dell'1,3%".

Ipotesi Ics al posto di Imu
- Diverso l'approccio di Libero, secondo cui "l'Imu si pagherà più cara". Secondo il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro "il ministro Saccomanni sta preparando una vera e propria beffa. La tassa sarebbe formalmente abolita, ma sostituita da una nuova imposta case e servizi (Ics), che comprenderebbe la Tares (rifiuti) e si applicherebbe non solo ai proprietari ma anche agli inquilini".

Bersani: "Alla nostra prima prova abbiamo fallito" - L'Unità ospita invece la prima intervista, dopo le dimissioni da segretario del Pd, di Pier Luigi Bersani. Parlando della battaglia per l'elezione del Quirinale, dove la sua candidatura di Romano Prodi è stata bocciata da oltre cento franchi tiratori del suo partito, Bersani spiega che "in quel passaggio, nell'inconsapevolezza di tanti di noi, è  tramontata la possibilità di un governo di cambiamento". L'ex segretario punta il dito contro "l'irrompere di ritorsioni e protagonistimi spiccioli" e ammette che "messi di fronte alla prima vera responsabilità nazionale da quando siamo nati, abbiamo fallito la prova".

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